Missione

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo è una delle principali novità della legge di riforma della cooperazione (125/2014) e ha iniziato ad operare nel gennaio del 2016 con l’ambizione di allineare l’Italia ai principali partner europei e internazionali nell’impegno per lo sviluppo. L’Agenzia è un modello impiegato in tutti i principali Paesi europei e deve rispondere all’esigenza di una cooperazione più professionale e innovativa, con il necessario grado di flessibilità degli strumenti in uno scenario che è in continuo mutamento. L’Agenzia ha la sua sede centrale a Roma, una sede a Firenze e 18 sedi all’estero per il monitoraggio, l’implementazione e l’analisi sul terreno delle esigenze di sviluppo dei Paesi partner. Il compito dell’Agenzia è quello di svolgere le attività di carattere tecnico-operativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative di cooperazione internazionale.

Per l’Italia, la cooperazione non è solo ‘parte integrante e qualificante della politica estera italiana’ (articolo 1 della legge 125) ma, di più, un suo compimento e quasi una nuova e più moderna forma di politica estera.
L’orizzonte della cooperazione è quello disegnato nei primi articoli della legge:

  • sradicamento della povertà e riduzione delle disuguaglianze,
  • promozione dei diritti umani e dell’eguaglianza di genere,
  • sostegno alla democrazia liberale e alla costruzione dello stato di diritto.

Si tratta di un’agenda non “economica” ma di promozione umana. Il tema del futuro è la distribuzione più equa della ricchezza, la garanzia dell’accesso al diritto alla salute e all’istruzione e la sostenibilità ambientale. Questa è la sfida che la cooperazione vuole proporre e sperimentare, mostrando una nuova forma di “economia della promozione umana” sulla quale far convenire agenti pubblici e privati, unendo cultura, educazione, lavoro, diritti, impresa e comunità secondo il modello europeo e italiano. E’ aiuto concreto a uomini, donne e bambini che altrimenti vediamo morire sulle nostre coste, fuggendo da guerre e sottosviluppo. 

È prevista l’adozione di un Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, approvato dal Consiglio dei ministri entro il 31 marzo di ogni anno.