Si è svolta a Khartoum alla presenza della Ministra dell’Educazione, Mashair Ahmed Alamin, dell’ Ambasciatore d’Italia Fabrizio Lobasso, del titolare della Sede Estera di Khartoum dell’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Vincenzo Racalbuto e di autorità sudanesi, la cerimonia di apertura del workshop dedicato all’ educazione inclusiva, realizzato nell’ambito del programma biennale Tadmeen finanziato dall’AICS.
“Fare educazione inclusiva” significa “fare comunità” e l'educazione è l'arma più potente per cambiare il mondo e per questo è necessario che l'istruzione sia accessibile a tutti i bambini, è fondamentale per garantire a tutti un futuro migliore, ha commentato la Ministra dell’ Educazione Sudanese, Mashair Ahmed Alamin.
L’Italia e il Sudan sono promotori di una educazione inclusiva che deve essere affrontata dai Governi e dalle comunità attraverso un approccio universale e basato sui diritti, che assicuri a tutti i bambini reali opportunità di apprendimento e sviluppo. L’Italia sostiene la cultura dell'integrazione e dell'inclusione sociale che garantisca il rispetto e la valorizzazione della persona disabile in tutti i settori della società.
L'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo riconosce la necessità di un impegno sempre maggiore per assicurare una educazione inclusiva, in quanto – ha affermato il Titolare della Sede AICS a Khartoum Vicenzo Racalbuto – senza inclusione non c’è sviluppo. Sempre in ambito educativo, il titolare ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto all’educazione per tutti a prescindere dalle diversità di ciascuno che derivino da condizioni di disabilità e/o svantaggio psicofisico, socioeconomico e culturale. Dobbiamo superare i confini della scuola e sviluppare progetti di vita del singolo e del gruppo che deve svilupparsi proiettarsi in una dimensione sociale. AICS in Sudan ha un portfolio di 9.7 M Euro in iniziative di inclusione sociale.
L’ educazione è un diritto fondamentale, e la scuola svolge un ruolo sociale, soprattutto laddove la famiglia e il contesto comunitario vivono una situazione di grave disagio sociale determinata da molteplici fattori. La scuola per essere inclusiva deve saper rispondere al diritto all'uguaglianza e a quello della diversità, ha concluso Mr. Bdradeen Ahmed