La situazione attuale nel Sudan è estremamente critica per una combinazione di eventi: da una parte il conflitto armato che si protrae dallo scorso 15 aprile e dall’altra le conseguenze della crisi climatica che colpisce pesantemente il Sudan così come gli altri paesi della fascia sub-saheliana. Negli ultimi decenni il paese sta affrontando una complessa sfida ambientale, la progressiva deforestazione e il degrado del territorio sono le gravi avvisaglie degli effetti della crisi climatica e del pesante impatto che essa genera sulle popolazioni maggiormente esposte e vulnerabili alle conseguenze dei disastri ambientali.
L’iniziativa <em>APIS Lotta al cambiamento climatico. Allerta e Protezione Civile per le inondazioni e siccità in Sudan,</em> realizzata da AICS Khartoum in collaborazione con la Fondazione CIMA di Savona è stata avviata per avviare un sistema di allerta precoce delle calamità naturali, avvalendosi della tecnologia messa a punto
sul modello italiano largamente sperimentato. Essa prevede 4 azioni chiave:
i) conoscenza del rischio,
ii) monitoraggio e previsione dell'impatto,
iii) comunicazione e
iv) capacità di risposta alle allerte.
Tra le attività previste la realizzazione di una "situation room"- a Khartoum presso la sede del partner di progetto NCCD (National Council for Civile Defense) - con lo sviluppo di una piattaforma di supporto decisionale (Dewetra) per il monitoraggio in tempo reale, la previsione e la prevenzione dei rischi naturali. La situazione di crisi del Paese ha reso impossibile la realizzazione della “situation room”, si è reso quindi necessario assicurare continuità alle attività del progetto investendo sulla previsione operativa degli eventi idro-meteorologici attraverso la realizzazione di un <a href="https://khartoum.aics.gov.it/wp-content/uploads/2023/09/20230906_IBF_SUDAN.pdf" rel="noopener" target="_blank">bollettino informativo sui rischi ambientali</a>, tenendo conto dei massicci spostamenti della popolazione in fuga dalle aree di conflitto.
Il bollettino, costruito sull'esempio di quello operativo in Ucraina (PPRD-EAST3, ECHO), ha il fine di informare gli altri attori internazionali attivi nella risposta umanitaria sul prevedibile impatto degli eventi di pioggia e alluvione sulla popolazione e sulle infrastrutture essenziali, ha la maggior parte degli sfollati. Elaborato giornalmente (stima fino a 3 giorni per le piogge e fino a 5 giorni per gli eventi alluvionali) il bollettino viene condiviso con oltre 120 attori umanitari presenti in Sudan (agenzie onusiane, OSC locali e internazionali, delegazione europea). Altro aspetto di rilievo è la sua interattività, permettendo di integrare le informazioni dinamiche e statiche fornendo quindi un prezioso strumento per diramare informazioni chiave a quanti impegnati nella risposta umanitaria e nell'assistenza alle popolazioni colpite.
Il bollettino generato nell’ambito dell’iniziativa APIS rappresenta la concreta evidenza di quanto il coinvolgimento di una eccellenza del Sistema Italia come la Fondazione CIMA possa apportare alla nostra azione di cooperazione. L'implementazione di un sistema di allerta precoce – Early Warning System - può efficacemente contribuire a mitigare i rischi derivanti da eventi naturali estremi, fornendo agli attori umanitari e ai decisori politici la possibilità di intraprendere azioni preventive mirate a protezione delle popolazioni più esposte e vulnerabili.