Dove | Stato del Red Sea e Khartoum |
Durata | 36 mesi |
Partners | Ministero del Welfare e della Sicurezza Sociale |
Canale | Bilaterale |
Realizzato da | AICS |
Fondi | 4.150.000,00 Euro |
Contesto
L’iniziativa è parte della programmazione della sede AICS di Khartoum 2017-2019 ed è stata elaborata congiuntamente con la controparte istituzionale, il Ministero del Welfare e della Sicurezza Sociale (MWSS) sudanese.Essa include interventi nei tre settori di competenza di detto Ministero – minori, genere, disabilità– come da questi richiesto.
Minori/protezione dell’infanzia: Malgrado gli sforzi delle autorità sudanesi nell'applicare i principi dell' Interim National Constitution of the Republic of the Sudan del 2005 e dal Child Act del 2010.e nell'assicurare tali protezioni ai minori, le fasce più povere della popolazione e alcune categorie di minori estremamente vulnerabili ne restano escluse. Tra queste, (i) i bambini orfani abbandonati perchè nati da relazioni pre-matrimoniali o extra-coniugali; (ii) i bambini di strada(street children) appartenenti a famiglie povere delle periferie urbane; (iii) i minori che vengono a contatto con la giustizia, sia come vittime che come colpevoli di reati.
Genere: Il Sudan non ha firmato la Convention on the Elimination of all forms of Discriminations against Women(CEDAW) mentre ha firmato, ma non ratificato, il Protocollo dell’African Charter on Human and People’s Rights on the Rights of Women in Africa. La situazione in cui versano le donne in Sudan è di alta esposizione alla vulnerabilità e marginalità sociale. Le donne soffrono diversi tipi di discriminazione che ne precludono l’equo accesso a beni e servizi (in particolare educazione, sanità e mercato del lavoro). Le scarne statistiche disponibili si limitano ad alcuni dati disaggregati e non includono dati relativi a violenza di genere e trafficking, rendendo difficile la comprensione della magnitudo del fenomeno della discriminazione di genere.
Disabilità: La situazione delle persone con disabilità nel Paese è resa di difficile lettura dalla carenza di dati certi. Comparando i dati del Sudan Population Census del 2008 con il precedente censimento compiuto nel 1993, emerge che il tasso di persone disabili è cresciuto dal 1,6% (1993) al 5% (2008). Stando ai dati del censimento del 2008, il 52,2% delle persone con disabilità è di genere maschile e il 47,8% di genere femminile. La proporzione di persone disabili è maggiore nelle aree rurali (66.7%) rispetto alle aree urbane (26.3%) e la percentuale di disabili tra le comunità nomadi è del 7%. Per quanto riguarda l’accesso all’educazione e la partecipazione alle attività economiche del Paese delle persone con disabilità, i dati del 2008 mostrano che il 41% non ha mai frequentato scuole e il tasso delle persone in età lavorativa impiegate è del 50%.
Obiettivo generale
Promuovere modelli di governance inclusiva finalizzati alla tutela dei diritti e alla protezione sociale di gruppi vulnerabili e discriminati appartenenti a comunità migranti e ospitanti negli Stati di Khartoum e del Red Sea.
Obiettivo specifico
a) Contribuire a rafforzare il sistema di Welfare del Sudan attraverso il sostegno alle istituzioni per l’elaborazione di dati statistici e lo sviluppo di politiche e piani nazionali volti a favorire l’inclusione sociale e l’uguaglianza di genere;
b) Promuovere lo sviluppo del capitale umano e accrescere la resilienza di gruppi di minori a rischio, come orfani, bambini di strada, bambini all'interno del sistema giudiziario e migranti non accompagnati;
c) Promuovere la tutela dei diritti delle donne in termini di salute sessuale e riproduttiva, lotta alla violenza di genere, diritti socio-economici ed equa partecipazione alla vita pubblica negli Stati di Khartoum e Red Sea;
d) Contribuire a ridurre la marginalità sociale e la discriminazione delle persone con disabilità promuovendone l’inclusione scolastica, la formazione professionale e l’avviamento al lavoro.
Beneficiari
Minori a rischio (migranti non accompagnati, abbandonati, in strada o senza dimora, sottoposti a provvedimenti giudiziari o in contatto con la giustizia), donne in difficoltà (che hanno subito violenza di genere, che soffrono le conseguenze legate alle mutilazioni genitali (MGF), divorziate, abbandonate, vittime di trafficking, in condizioni di estrema povertà e marginalità,ecc.) e persone con disabilità (fisica e mentale, con difficoltà di accesso ai servizi pubblici e al mondo del lavoro).
Risultati attesi e attività
L'iniziative intende favorire:
- L’inclusione sociale di segmenti della popolazione particolarmente svantaggiati attraverso lo sviluppo della Strategia nazionale disabilità e il miglioramento del welfare nazionale;
- La partecipazione politica e alla vita pubblica di donne e persone con disabilità attraverso formazione e campagne di sensibilizzazione;
- La resilienza di orfani, bambini di strada e minori non accompagnati attraverso la reintegrazione scolastica e formazione professionale per minori abbandonati nello stato di Khartoum e la riattivazione del sistema di Family and Child Protection Unit (FCPU) nello stato del Red Sea;
- L’accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva (SRHR) e alla protezione dalla violenza di genere negli Stati di Khartoum e Red Sea attraverso l'apertura di 4 consultori e la formazione di personale;
- L' accesso all'educazione delle persone con disabilita' attraverso Corsi di alfabetizzazione; formazione professionale e all'avviamento al lavoro delle donne in difficoltà.