Si è svolta a Khartoum dal 29 febbraio al 5 marzo la missione della Fondazione Cima, centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile Italiana, volta a definire un piano di prevenzione dei rischi nell’area di Mayo Angola, distretto tra i più degradati della periferia di Khartoum. L’ area di Mayo, riconosciuta dalle autorità sudanesi nel 1991 come campo per sfollati interni, al momento ospita circa 600.000 persone provenienti in larga misura dalle città sudanesi di Gedaref e Sennar (tribù Fellata) e dai vicini Sud Sudan, Chad, RDC e Nigeria. Nel tempo l’area è cresciuta enormemente, in assenza di una pianificazione urbanistica, con la conseguenza che i profughi di più recente immigrazione sono confinati ai margini dell’insediamento, in condizioni di povertà estrema e in baracche fatiscenti costruite con materiali di fortuna. L’area è carente di infrastrutture, la rete elettrica copre solo alcune zone e la presenza di strutture sanitarie è limitata a un solo centro gestito dalla OSC italiana Emergency. In mancanza di un sistema di waste management sono numerosi i punti dove si concentrano rifiuti di ogni genere, con effetti pesanti sulla popolazione infantile. Il degrado abitativo ed ambientale, il mancato smaltimento delle acque piovane nei periodi annuali di precipitazioni intense, contribuiscono ad aggravare ulteriormente la situazione, generando vere e proprie catastrofi alluvionali con la proliferazione di zanzare e la diffusione di malattie quali la Chikungunya, la dengue, la malaria e il colera. L’ intervento si è svolto nell’area pilota per un primo intervento di mitigazione del rischio inondazione, identificata in Mayo Angola, con una estensione di circa 0.13 km2. La clinica pediatrica di Emergency, ubicata in quell’area, si trova costretta a chiudere le sue attività per numerosi giorni durante la stagione delle piogge. Le principali attività svolta dal team della Fondazione Cima in stretto coordinamento con la Sudan Survey Authority (SSA) del Ministero della Difesa si sono concentrate su cinque pilastri:
- Ricognizione preliminare dell’area di Mayo-Angola volta a verificare lo stato dei luoghi;
- Realizzazione del rilievo topografico di dettaglio tramite acquisizioni di immagini da drone. L’area mappata ha una superficie di circa 3 km2;
- Restituzione fotogrammetrica e ortomosaico ad altissima risoluzione;
- Analisi della topografia e individuazione della rete di drenaggio superficiale dell’area;
- Classificazione delle tipologie abitative in funzione della loro copertura (case in terra, tettoie in juta, tettoie in lamiera, coperture in plastica). Il conteggio delle strutture abitative ha permesso una stima della popolazione residente e della densità abitativa nell’area di Mayo-Angola. Ipotizzando nuclei familiari composti da 5 a 7 individui si stimano circa 15’000 persone concentrate in un’area circoscritta di circa 0.13 km2.
La presenza della Fondazione Cima ha permesso per la prima volta in assoluto l’utilizzo di droni sull’ area di Mayo. Tutti i dati raccolti, che verranno condivisi con le istituzioni locali, la Sudan Survey Authority e gli altri stakeholders, rappresenteranno un utile strumento di lavoro per impostare al meglio azioni sinergiche e ad alto impatto nell’area di Mayo.
Il drone su Mayo: guarda il video !