Cultivating hope in Gedaref: empowering women through WE-RISE!

di Annia Arosa

Nel cuore dello Stato di Gedaref, in Sudan, la speranza sta emergendo grazie a  “WE-RISE!” – Women’s Empowerment for Resilience, Inclusion, Sustainability, and Environment , un progetto finanziato dal  Fondo fiduciario di emergenza per l’Africa dell’Unione europea  e realizzato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) in collaborazione con UN Women.

Dal 15 aprile 2023, il popolo sudanese è alle prese con le gravi conseguenze del conflitto armato in corso nel paese tra le forze armate sudanesi e le forze di supporto rapido. Il conflitto ha costretto oltre 9 milioni [1] di persone ad abbandonare le proprie case, provocando la più grande crisi di sfollamenti interni a livello globale. Gli sfollati interni cercano rifugio in zone ritenute più sicure, come Gedaref. Situata a circa 410 km da Khartoum e confinante a est con l’Etiopia, Gedaref è rinomata per le sue estese attività agricole. Le coltivazioni di sesamo e sorgo rendono Gedaref vitale per la produzione alimentare di base in Sudan. Tuttavia, il conflitto ha avuto un impatto negativo sull’inizio della stagione agricola della regione, esacerbando i costi elevati e la carenza dei necessari input agricoli. Inoltre, l’aumento del costo della vita – con un tasso di inflazione che supererà il 300% entro la fine del 2023 [2] – ha provocato una carenza di cibo e beni essenziali per milioni di persone.

In risposta, l’AICS, attraverso il progetto WE-RISE, finanziato dall’UE, ha intensificato gli sforzi per rafforzare la resilienza agricola, in particolare sostenendo le donne vulnerabili a Gedaref. Nel luglio 2023, AICS, UN WOMEN, Mercy Corps Microfinanza SRL e CTC hanno assistito oltre 390 donne in sette villaggi, distribuendo fertilizzanti naturali composti da fosforo e azoto, trattamenti per le sementi ed erbicidi. CTC, pioniere nel settore agricolo in Sudan, ha fornito supporto tecnico per garantire il corretto utilizzo dei fattori produttivi.

Gedaref: AICS ha consegnato strumenti al villaggio di Doka per aiutarlo a prosperare durante la stagione della semina 2023.

Gedaref: AICS and NGO Mercy Corps staff during the beneficiary registration process.

“La guerra in corso e il cambiamento climatico rendono le nostre vite ancora più difficili. In questi villaggi il nostro sostentamento dipende dall’agricoltura, ecco perché avere un buon raccolto è fondamentale. Sono il capofamiglia e responsabile di altre nove persone. Non sono l’unica donna in questa situazione […]. La povertà ha iniziato a diffondersi nei nostri villaggi ed è sempre più difficile per noi mantenerci. Molte famiglie hanno dovuto vendere i propri raccolti per far fronte alla carestia, che ha solo peggiorato il nostro futuro. L’arrivo di WE-RISE! ha portato un raggio di speranza! Grazie a questo sostegno ho ricevuto 25 kg di arachidi, 3 kg di sorgo e 4 kg di semi di miglio, insieme a preziosi fertilizzanti e pesticidi”.  – spiega Hanaa.

Come illustrato da Hanaa, la sfida complessiva nell’accesso al cibo, derivante dalla limitata capacità di spesa delle famiglie, è ulteriormente aggravata da un significativo calo delle opportunità di lavoro nel settore agricolo. Inoltre, a causa della crisi in corso, gli agricoltori hanno dovuto affrontare difficoltà nell’ottenere prestiti o nell’accedere a conti bancari e servizi di mobile money a causa delle inefficienze del sistema bancario.

Hanaa ha sottolineato – “ Alle spese sostenute per sementi, diserbanti e piantumazioni vanno aggiunte le spese legate all’uso dei fertilizzanti per unità di terreno, e quindi i costi complessivi sono estremamente alti per una famiglia come la mia. Siamo consapevoli dei benefici dei fertilizzanti e siamo disposti a integrarli nelle loro pratiche, ma incontriamo ostacoli finanziari. Alcuni decidono di coltivare senza fertilizzanti, incidendo negativamente sui loro mezzi di sussistenza, poiché producono quantità inferiori su terreni limitati che vengono utilizzati non più di tre volte l’anno per un periodo prolungato”.

Gedaref: AICS and NGO Mercy Corps staff during the beneficiary registration process.

Quali sono i risultati raggiunti dal progetto?

Sono state raccolte quasi 12 tonnellate di raccolto: 3.362 kg di miglio, 2.764 kg di sorgo e 6.065 kg di arachidi. La FAO riferisce che la media quinquennale della produzione di arachidi sui terreni irrigui nello stato di Gedaref è pari a 0,68 (tonnellate per ettaro). In particolare, i piccoli agricoltori sudanesi, che costituiscono la maggioranza dei coltivatori di arachidi nella regione, impiegano principalmente metodi tradizionali, metodi ad alta intensità di manodopera per la semina e la raccolta. Questi agricoltori spesso non hanno accesso a tecnologie agricole avanzate e si affidano a tecniche manuali; tutte caratteristiche condivise dalla maggior parte dei beneficiari sostenuti attraverso il progetto WE-RISE! La resa potrebbe non riflettere accuratamente la produttività dei piccoli agricoltori che utilizzano metodi di coltivazione tradizionali alimentati dalla pioggia. L’analisi della FAO probabilmente combina dati provenienti sia dai sistemi di produzione meccanizzati che da quelli tradizionali. Considerando i limiti delle pratiche agricole tradizionali, i piccoli agricoltori potrebbero ottenere rese inferiori rispetto a quelle riportate media.

A seguito dell’intervento di finanziamento comunitario, l’AICS ha intervistato 15 beneficiari, e i risultati sono positivi: 14 beneficiari su 15 hanno raccolto più di 315 kg di arachidi; 8 beneficiari hanno venduto i loro raccolti al mercato, mentre 14 beneficiari utilizzano i raccolti per il consumo alimentare. Ancora più importante, l’intervento ha creato un ambiente favorevole per Hanaa e le altre donne coinvolte, offrendo loro l’opportunità di espandere il loro accesso alle risorse e migliorare le loro prospettive economiche. Il gruppo di donne, insieme alle loro famiglie, ha beneficiato dell’aumento della produzione, che ha generato un aumento del reddito e ha migliorato il valore nutrizionale della loro dieta. Durante le interviste, i beneficiari hanno espresso un senso di indipendenza e orgoglio. Hanaa ha sottolineato il riconoscimento ricevuto per i risultati raggiunti. La forza di Hanaa in un ruolo che non è tipicamente incoraggiato nelle donne nella sua comunità e nel contesto familiare alimenta l’emancipazione femminile. Il suo contributo, riversato anche sulle altre donne a lei vicine, costituisce un passo avanti nella creazione di nuovi catalizzatori di cambiamento.

“Ho la fortuna di essere uno dei beneficiari del progetto WE-RISE!…
ho salvato la mia stagione agricola dalla perdita. Ho venduto la mia produzione al mercato e sono riuscito a fornire cibo alla famiglia grazie al reddito aggiuntivo generato”. –
Hanaa dice con un sorriso.

Con orgoglio, Hanaa racconta di aver seminato su oltre 5 Fadan di terra, assicurandosi una fornitura di semi per l’anno successivo.

WE-RISE! è diventato un faro di speranza per molte donne come Hanaa e la sua comunità

Dal 2021, il progetto WE-RISE! ha concentrato le alle donne nelle situazioni più vulnerabili negli stati di Kassala, Gedaref e del Mar Rosso. In linea con altre iniziative della FAO e del WFP, mira ad aumentare la produzione alimentare e mitigare l’insicurezza alimentare. Implementato da AICS e UN Women, finanziato dall’EUTF, il progetto dà potere economico alle donne e promuove norme sociali positive.

WE-RISE! promuove la resilienza e la sostenibilità in Sudan, rivolgendosi ai gruppi vulnerabili e socialmente esclusi attraverso l’inclusione finanziaria e il rafforzamento delle capacità imprenditoriali delle donne. Operativo fino a luglio 2025, si impegna a creare un ambiente favorevole all’empowerment economico.

[1] reports.unocha.org

[2] worldbank.org

Coltivare la speranza a Gedaref: dare potere alle donne attraverso il Programma WE-RISE!

di Annia Arosa

In the heart of Gedaref State, Sudan, hope is emerging thanks to “WE-RISE!” – Women’s Empowerment for Resilience, Inclusion, Sustainability, and Environment, a project funded by the European Union Emergency Trust Fund for Africa and implemented by the Italian Agency for Development Cooperation (AICS) in partnership with UN Women.

Since April 15, 2023, the Sudanese people have been grappling with the severe consequences of the ongoing armed conflict in the country between the Sudanese Armed Forces and the Rapid Support Forces The conflict has compelled over 9 million[1] individuals to abandon their homes, resulting in the largest internal displacement crisis globally. The internally displaced persons seek refuge in areas deemed safer, such as Gedaref. Situated approximately 410 km from Khartoum and bordering Ethiopia to the east, Gedaref is renowned for its extensive agricultural activities. Sesame and sorghum make Gedaref vital for basic food production in Sudan. However, the conflict has negatively impacted the onset of the region’s agricultural season, exacerbating high costs and shortages of necessary agricultural inputs. Additionally, the rising cost of living – with an inflation rate surpassing 300% by the end of 2023[2] – has resulted in a food and essential goods shortage for millions of people.

In response, AICS, through the EU-funded WE-RISE project, intensified efforts to strengthen agricultural resilience, particularly supporting vulnerable women in Gedaref. In July 2023, AICS, UN WOMEN, Mercy Corps Microfinanza SRL, and CTC assisted over 390 women in seven villages, distributing natural fertilizer composed of phosphorous and nitrogen, seed treatment, and herbicide. CTC, a pioneer in the agricultural sector in Sudan, provided technical support to ensure proper usage of inputs.

Gedaref: AICS delivered tools to Doka village to help them thrive during planting season 2023.

Gedaref: AICS and NGO Mercy Corps staff during the beneficiary registration process.

“The ongoing war and climate change make our lives even more challenging. In these villages, our livelihoods depend on agriculture, that is why having a good harvest is crucial. I am the head of the family and responsible for nine other people. I am not the only woman in this situation […]. Poverty has started spreading in our villages, and it is increasingly difficult for us to sustain ourselves. Many families had to sell their harvests to cope with the famine, which has only worsened our future. The arrival of WE-RISE! brought a ray of hope! Thanks to this support, I received 25 kg of peanut, 3 kg of sorghum, and 4 kg of millet seeds, along with valuable fertilizers and pesticides.” – Hanaa explains.

As illustrated by Hanaa, the overall challenge in accessing food, stemming from families’ limited spending capacity, is further compounded by a significant decline in employment opportunities in the agricultural sector. Moreover, due to the ongoing crisis, farmers have faced challenges in obtaining loans or accessing bank accounts and mobile money services due to inefficiencies in the banking system.

Hanaa highlighted that “expenses related to the use of fertilizers per unit of land must be added to the costs incurred for seeds, herbicides, and planting, and therefore the overall costs are extremely high for a family like mine. We are aware of the benefits of fertilizers, and we are willing to integrate them into their practices, but we encounter financial obstacles. Some decide to cultivate without fertilizers, negatively affecting their livelihoods, as they produce lower quantities on limited land that is utilised no more than three times a year for an extended period.”

Gedaref: AICS and NGO Mercy Corps staff during the beneficiary registration process.

What are the project’s achieved results?

Almost 12 tons of crops have been harvested: 3,362 kg of millet, 2,764 kg of sorghum, and 6,065 kg of peanuts. The FAO reports that the five-year average of groundnut production on rainfed land in Gedaref State stands at 0.68 (tonnes per hectare. Notably, small-scale Sudanese farmers, who make up the majority of groundnut cultivators in the region, primarily employ traditional, labour-intensive methods for planting and harvesting. These farmers often lack access to advanced agricultural technology and rely on manual techniques; all characteristics shared by most beneficiaries supported through the WE-RISE! the project.  However, it’s important to note that the reported average yield may not accurately reflect the productivity of smallholder farmers using traditional rainfed cultivation methods. The FAO’s analysis likely combines data from both rainfed mechanised and rainfed traditional production systems. Considering the limitations of traditional farming practices, smallholder farmers may achieve lower yields compared to the reported average.

Following EU funding intervention, AICS has surveyed 15 beneficiaries, and the results are positive: 14 beneficiaries out of 15 have harvested more than 315 kg of groundnuts; 8 beneficiaries sold their crops in the market, while 14 beneficiaries use the crops for food consumption.More importantly, the intervention shaped an enabling environment for Hanaa and the other women involved, offering them the opportunity to expand their access to resources and enhance their economic prospects. The group of women, along with their families, benefited from increased production, which generated an increase in income and improved the nutritional value of their diets. During the interviews, the beneficiaries expressed a sense of independence and pride. Hanaa emphasized the recognition received for the results achieved. Hanaa’s strength in a role that is not typically encouraged in women in her community and family context fuels female empowerment. Her contribution, which was also poured into the other women close to her, constitutes a step forward in the creation of new catalysts for change.

“I am fortunate to be one of the beneficiaries of the WE-RISE project…
I have saved my agricultural season from loss. I sold my production in the market and I managed to provide food to the family thanks to the additional income generated.” 
Hanaa says with a smile.

Proudly, Hanaa tells of sowing on over 5 Fadan of land, ensuring a supply of seeds for the following year.

WE-RISE! has become a beacon of hope for many women like Hanaa and her community

Since 2021, the WE-RISE! project has aimed to empower women in the most vulnerable situations in the states of Kassala, Gedaref, and the Red Sea. Aligned with other initiatives by FAO and WFP, it aims to increase food production and mitigate food insecurity. Implemented by AICS and UN Women, funded by the EUTF, the project empowers women economically and promotes positive social norms.

WE-RISE! fosters resilience and sustainability in Sudan, targeting vulnerable and socially excluded groups through financial inclusion and strengthening women’s entrepreneurial capacities. Operating until July 2024, it strives to create an enabling environment for economic empowerment.

[1] reports.unocha.org

[2] worldbank.org

Eroina Sudanese: concorso a fumetti per celebrare la Giornata Internazionale della Donna 8 marzo 2024

AICS Khartoum è lieta di promuovere il concorso di fumetti “Una eroina sudanese”!

Il concorso è aperto a illustratori/illustratrici sudanesi che desiderano rappresentare la Giornata Internazionale dei  Diritti delle Donne.

Il racconto dovrà rappresentare esperienze, sfide e trionfi delle donne sudanesi evidenziandone i ruoli e la resilienza.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto WE-RISE! – Women’s Empowerment for Resilience, finanziato dall’Unione Europea e realizzato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e da UN Women. Il progetto WE-RISE! vuole promuovere l’empowerment economico e la protezione dei diritti civili delle donne e delle ragazze in Sudan.

Invia la tua candidatura entro l’8 maggio 2024

Scarica il bando in inglese e arabo

My voice is your voice: vincitori del concorso

Siamo lieti di annunciare i vincitori del concorso poster "La mia voce è la tua voce", realizzato per la campagna dei 16 giorni contro la violenza di genere organizzata da AICS Khartoum.
Il concorso è stato realizzato con il finanziamento dell'UE nell'ambito dell'iniziativa WE-RISE!
Dei 12 poster che hanno superato la fase di preselezione, 5 artisti si sono classificati al primo, secondo e terzo posto.

1° posto: 2 poster, ex aequo: "Rising Up!" di Mosab K. e "Potenziati dall'istruzione" di Reem M.
2° posto: "Volume Up!" di Exam A.
3° posto: 2 poster, ex aequo: "Voci che danno forza, futuri che fioriscono" di Ahmed E. e "Spezza le catene" di Omema A.

La giuria, composta da cinque esperti ha valutato le opere in base alla coerenza con il tema indicato nel concorso, all'efficacia comunicativa e capacità tecnica.
AICS Khartoum ringrazia tutti i partecipanti per il loro straordinario impegno e coinvolgimento durante i giorni della campagna.
La loro sensibilità e creatività ha dato forza all'iniziativa: gli artisti sono stati divulgatori delle sfide che donne e ragazze sudanesi affrontano quotidianamente, in particolare durante il conflitto che affligge il paese.

Congratulazioni e grazie a tutti i partecipanti!

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Progetto WE-RISE! al via il terzo anno: L’Italia in prima linea per l’empowerment femminile in Sudan

La Vice Titolare di Sede, Maria Cristina Pescante, insieme all’Ambasciatore dell’UE Aidan O’Hara e alla Rappresentante di UN-Women Adjaratou Fataou Ndiaye, hanno presentato il terzo anno dell’iniziativa WE-RISE!, del valore di 12,7 milioni di euro, finanziata dall’Unione Europea e realizzata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e UN Women. All’evento ha anche partecipato la OSC Mercy corps.

Nonostante le sfide poste dal conflitto scoppiato lo scorso 15 aprile 2023, l’impegno dell’Italia in Sudan è costante, ha affermato Maria Cristina Pescante, la quale ha ricordato come la Cooperazione Italiana è impegnata in attività volte a supportare l’empowement delle donne.

I dati sono allarmanti: oltre sei milioni di persone di sfollati di cui circa 105.000 donne in gravidanza. Il 90% di coloro che cercano rifugio nei paesi limitrofi sono donne e bambini. Il sistema sanitario del Sudan è al collasso,, il 70-80% degli ospedali nelle zone interessata dal conflitto non sono operativi con gravi ripercussioni sulle cure materno-infantili.

L’iniziativa WE-RISE! nei governatorati di Kassala, Gedaref e Mar Rosso cerca di dare risposte concrete a tale situazione attraverso l’avvio di attività di microcredito e di sviluppo della leadership.

Il progetto WE-RISE! riconosce il ruolo catalizzatore delle donne e promotrici di pace e stabilità.

L’Italia riafferma il suo impegno nel rafforzare iniziative che supporto l’emancipazione delle donne, aspetto cruciale del percorso del Sudan verso uno sviluppo sostenibile.

Bollettino previsionale sugli eventi idro-metereologici in Sudan realizzato nell’ambito del programma APIS

La situazione attuale nel Sudan è estremamente critica per una combinazione di eventi: da una parte il conflitto armato che si protrae dallo scorso 15 aprile e dall’altra le conseguenze della crisi climatica che colpisce pesantemente il Sudan così come gli altri paesi della fascia sub-saheliana. Negli ultimi decenni il paese sta affrontando una complessa sfida ambientale, la progressiva deforestazione e il degrado del territorio sono le gravi avvisaglie degli effetti della crisi climatica e del pesante impatto che essa genera sulle popolazioni maggiormente esposte e vulnerabili alle conseguenze dei disastri ambientali.

L’iniziativa <em>APIS Lotta al cambiamento climatico. Allerta e Protezione Civile per le inondazioni e siccità in Sudan,</em> realizzata da AICS Khartoum in collaborazione con la Fondazione CIMA di Savona è stata avviata per avviare un sistema di allerta precoce delle calamità naturali, avvalendosi della tecnologia messa a punto
sul modello italiano largamente sperimentato. Essa prevede 4 azioni chiave:
i) conoscenza del rischio,
ii) monitoraggio e previsione dell'impatto,
iii) comunicazione e
iv) capacità di risposta alle allerte.

Tra le attività previste la realizzazione di una "situation room"- a Khartoum presso la sede del partner di progetto NCCD (National Council for Civile Defense) - con lo sviluppo di una piattaforma di supporto decisionale (Dewetra) per il monitoraggio in tempo reale, la previsione e la prevenzione dei rischi naturali. La situazione di crisi del Paese ha reso impossibile la realizzazione della “situation room”, si è reso quindi necessario assicurare continuità alle attività del progetto investendo sulla previsione operativa degli eventi idro-meteorologici attraverso la realizzazione di un <a href="https://khartoum.aics.gov.it/wp-content/uploads/2023/09/20230906_IBF_SUDAN.pdf" rel="noopener" target="_blank">bollettino informativo sui rischi ambientali</a>, tenendo conto dei massicci spostamenti della popolazione in fuga dalle aree di conflitto.
Il bollettino, costruito sull'esempio di quello operativo in Ucraina (PPRD-EAST3, ECHO), ha il fine di informare gli altri attori internazionali attivi nella risposta umanitaria sul prevedibile impatto degli eventi di pioggia e alluvione sulla popolazione e sulle infrastrutture essenziali, ha la maggior parte degli sfollati. Elaborato giornalmente (stima fino a 3 giorni per le piogge e fino a 5 giorni per gli eventi alluvionali) il bollettino viene condiviso con oltre 120 attori umanitari presenti in Sudan (agenzie onusiane, OSC locali e internazionali, delegazione europea). Altro aspetto di rilievo è la sua interattività, permettendo di integrare le informazioni dinamiche e statiche fornendo quindi un prezioso strumento per diramare informazioni chiave a quanti impegnati nella risposta umanitaria e nell'assistenza alle popolazioni colpite.

Il bollettino generato nell’ambito dell’iniziativa APIS rappresenta la concreta evidenza di quanto il coinvolgimento di una eccellenza del Sistema Italia come la Fondazione CIMA possa apportare alla nostra azione di cooperazione. L'implementazione di un sistema di allerta precoce – Early Warning System - può efficacemente contribuire a mitigare i rischi derivanti da eventi naturali estremi, fornendo agli attori umanitari e ai decisori politici la possibilità di intraprendere azioni preventive mirate a protezione delle popolazioni più esposte e vulnerabili.

Missione congiunta AICS – OIV a Khartoum dal 24 al 29 marzo 2023

Si è conclusa la visita in Sudan della delegazione guidata dal Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Luca Maestripieri. Nei 5 giorni della sua durata, la missione ha avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dalla sede estera di Khartoum dell’Agenzia sia a livello bilaterale che multibilaterale. “Il Maternity Hospital di Port Sudan, il laboratorio di analisi e i tre centri sanitari visitati oggi” – ha sottolineato il DG Luca Maestripieri – “tutti riabilitati con fondi italiani e dell’ Unione Europea, con il supporto di AISPO e dell’Università di Sassari, sono in grado oggi di offrire una vasta gamma di servizi sanitari, tra questi consulenza pre e post-natale, servizi materno infantili, diagnostica di laboratorio, screening nutrizionale, vaccinazioni, training del personale sanitario sui servizi sanitari di base e le malattie trasmissibili – in linea con l’SDG 3 volto ad assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.
Nel corso della missione, la delegazione ha incontrato l’associazione di donne Althawara. Grazie al progetto finanziato dall’Italia e realizzato da UNWOMEN, l’associazione ha avviato attività generatrici di reddito, ad esempio la produzione di farina di pesce, riuscendo a migliorare notevolmente la loro condizione socio-economica. “Eguaglianza di genere, empowerment femminile e salute sono i punti di forza della nostra cooperazione in Sudan” ha voluto precisare Michele Morana, titolare della sede di Khartoum. AICS è in prima linea in Sudan per fronteggiare la malnutrizione delle donne e dei bambini, soprattutto nel periodo della gravidanza e del puerperio, “la nostra azione si indirizza soprattutto sulle dinamiche socio-economiche che generano discriminazioni in termini di equo accesso a beni e servizi” ha concluso il titolare.
L’ultimo giorno di missione è stato dedicato alla visita alle attività svolte nelle open areas di Mayo, alla periferia di Khartoum, dove vive una popolazione di circa 600.000 persone, composta da rifugiati dal Niger, Sud Sudan e Ciad e da popolazioni sfollate dal Kordofan e dal Darfur. A Mayo manca qualsiasi tipo di servizi: educativi, idrici, e sanitari. “Il nostro approccio” ha commentato Annamaria Iotti da AICS ROma “si fonda sulla partecipazione attiva della comunità, affinché i nostri interventi volti a migliorare le condizioni di vita della popolazione siano sostenibili e duraturi”. La scuola di Ghaar Hiraa interamente realizzata attraverso questo approccio, la riabilitazione della strada e dei pozzi ad energia solare, la campagna sulla registrazione delle nascite e sulla prevenzione delle malattie trasmissibili, sono alcune delle attività svolte da AICS Khartoum con il coinvolgimento della comunità locale. "Unicamente grazie ad uno sforzo comune della comunità locale e delle Autorità, e possibile riuscire a ottenere risultati concreti e sostenibili" ha commentao Stefano Gliniaski, direttore dell' OIV.
Quale ultima tappa della missione, la delegazione ha incontrato il direttore del Museo Nazionale Sudanese che ha presentato le attività realizzate nell’ambito dell’iniziativa realizzata da UNESCO con finanziamento dell’Italia. “L’intervento italiano ha consentito di riqualificare gli spazi museali, coinvolgendo esperti internazionali provenienti da istituti, università e fondazioni specializzate, sviluppando una intensa azione di capacity building e di trasferimento di competenze e di know-how manageriale in ambito museale” ha commentato Michele Morana, che ha quindi aggiunto “l’Italia rivolge grande attenzione a livello internazionale agli interventi a tutela del patrimonio culturale, per quanto riguarda il Sudan siamo fortemente impegnati affinchè questo grande Paese possa finalmente avere un proprio Museo nazionale all’altezza dei tesori d’arte antica di valore inestimabile in esso custoditi”.

14 -15 dicembre 2022 – Bridging Gaps in Community Mental Healthcare: Towards a Shared Path for Mental Wellbeing in Sudan, Cameroon, Chad and Central African Republic

Si e' svolta a Trieste - lo scorso 14 e 15 dicembre 2022- nella suggestiva cornice del Teatro Franco e Franca Basaglia la conferenza dal titolo “Bridging Gaps in Community Mental Healthcare: Towards a Shared Path for Mental Wellbeing in Sudan, Cameroon, Chad and Central African Republic” organizzata dalla sede AICS Khartoum insieme all'area salute mentale del DAI DSM di ASU GI di Trieste. Professionisti internazionali provenienti da Sudan, Camerun, Ciad e CAR hanno condiviso il loro sapere e le loro esperienze evidenziando un obiettivo comune: creare un sistema di salute mentale funzionale, resiliente e altamente reattivo..

Grande attenzione è stata prestata alle concettualizzazioni interculturali della salute mentale e a come includerle negli interventi e nei programmi locali e internazionali. Michele Morana, responsabile AICS Cooperazione Khartoum con competenza per Eritrea-Camerun-RCA e Chad, ha affermato che “quasi il 50% del nostro budget è dedicato ad interventi nel settore sanitario, con una particolare attenzione alla salute mentale”.

Ampio spazio è stato altresì dedicato alla stigmatizzazione e all'esclusione sociale che le persone con problemi di salute mentale devono affrontare, spesso impedendo loro di accedere alle cure.
Gli esperti hanno avuto modo di affrontare la relazione tra medicina moderna e tradizionale e sul ruolo che i guaritori tradizionali possono svolgere nell'identificazione e nell'intervento precoci.
I rappresentanti del DSM Trieste hanno illustrato in dettaglio la struttura del Dipartimento di salute mentale di Trieste, la cui caratteristica principale è quella di mettere al primo posto le persone e i cui servizi sono saldamente radicati nella comunità. “Un ritardo nell'accesso a cure adeguate è una delle maggiori sfide nel settore della salute mentale” ha sottolineato Alessandra Oretti, vicedirettore del DAI DSM. Il progetto riabilitativo e terapeutico personalizzato, frutto di questo approccio centrato sulla persona, è un potente strumento per responsabilizzare le persone con problemi di salute mentale, trasmettendo speranza e ottimismo per il futuro.

Il secondo e ultimo giorno dell'evento, la Dott.ssa Alessandra Oretti, ha concluso affermando che “abbiamo avuto modo di confrontarci su diversi aspetti, situazioni e temi riguardanti la salute mentale. Questi scambi hanno confermato l'importanza di promuovere un approccio integrato a più livelli, mettendo in rete le diverse risorse di individui, famiglie e comunità, ma allo stesso tempo concentrandosi su principi universali. Questa è la sfida oggi per affrontare i problemi di salute mentale in qualsiasi parte del mondo, e ancora di più nei paesi che affrontano tali sfide con risorse limitate".

“Questo convegno rappresenta un importante punto di partenza” ha riferito Michele Morana, Direttore AICS Khartoum. “Dalle esperienze dei nostri ospiti internazionali sono emersi spunti interessanti che hanno presentato il contesto dei propri paesi, le difficoltà e le potenzialità, mostrando il loro forte impegno e dedizione nella lotta contro la stigmatizzazione, gli stereotipi e i pregiudizi nei confronti della salute mentale. Spero che questa prima collaborazione apra la strada a un lavoro congiunto in collaborazione con attori diversi provenienti da background e paesi diversi per il lancio di nuove iniziative nel campo della salute mentale promuovendo il concetto di Leave No One Behind” ha concluso il direttore di AICS Khartoum.

Nel corso della conferenza e' stato presentato lo studio “Salute mentale e accesso ai servizi di salute di base” che la sede AICS di Khartoum ha progettato e realizzato - nell’arco di un periodo di alcuni mesi, dal novembre 2020 al marzo 2021 - in stretta collaborazione con il Ministero della Salute dello Stato di Kassala, uno degli Stati della fascia orientale del Sudan confinante con l’Eritrea (la capitale Kassala si trova a breve distanza da Asmara), con una popolazione di ca 4,5 milioni abitanti e la presenza di un numero elevato di sfollati interni e rifugiati dai paesi limitrofi. Lo studio mirava a portare all'attenzione dei decisori politici le problematiche che il sistema sanitario sta affrontando nel paese, in particolare nelle regioni decentrate orientali come lo Stato di Kassala.
La capacità di rispondere ai bisogni delle persone affette da disturbi mentali allo stesso modo in cui i servizi di salute di base rispondono a qualsiasi altro disturbo di salute dipende da innumerevoli variabili, prima fra tutte la capacità di rilevare e riconoscere il bisogno. Un bisogno che emerge dalla corrispondenza tra il comportamento di ricerca della salute di una persona e la capacità dei fornitori di servizi di offrire una risposta a questo comportamento. Per la valutazione a doppio target dell'accesso alle cure è stata adottata una consistente raccolta dati quantitativi, mentre si è ritenuto utile un ulteriore approfondimento qualitativo per supportare i dati quantitativi raccolti dal lato della domanda e per comprendere il significato dato al disturbo mentale nel contesto dato (Sudan orientale).

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Fostering a conducive business environment in African frontier markets through development cooperation. The Italian Agency for Development Cooperation and the case of Sudan

Il  10 e 11 novembre, questa Sede AICS ha partecipato alla IX edizione del Southern Africa Europe Ceo Dialogue organizzato da The European House – Ambrosetti a Johannesburg, in qualità di main partner.
Il coinvolgimento di AICS Khartoum all’evento ha offerto l’opportunità di intessere rapporti con importanti realtà profit presenti nel continente africano in previsione dei nuovi bandi di questa Sede che aprono per la prima volta al settore privato profit, così da includere un fondamentale attore di cooperazione nelle sue politiche di sviluppo.
Il side event del giorno 11 “Fostering a conducive #business #environment in African frontier #markets through #development #cooperation. The Italian Agency for Development Cooperation and the case of Sudan”, organizzato da AICS Khartoum , e' stato aperto dal Direttore Luca Maestripieri sulle strategie di sviluppo e coinvolgimento del settore privato profit, all’interno dell’azione di cooperazione di AICS.
Michele Morana, titolare di Khartoum, ha presentato il contesto operativo e le attività che promuove la sua sede. Settore privato profit, strategie di sviluppo e opportunità di investimento in Sudan sono state al centro dei due successivi interventi di Fabio Monni e Francesco De Rosa, esperti delle sede sudanese.
A chiusura dell’evento, relatori di spicco quali  Magdi Amin (African Renaissance Partners), Mutaz Mohamednour Hassan (249 Startup), Ronald Eliaho Shaoul (DAL Group), Magdi Amin e Isra Latif (CTC Group) hanno partecipato al panel “Institutional donors and private profit actors in countries in transition: common interests and #investment #opportunities in #Sudan” che ha permesso un confronto approfondito sulle opportunità di investimento in #Sudan. 

La storia del cambiamento-Un racconto tratto da antiche favole sudanesi

Lo scorso 14 settembre presso la scuola di Yamouk a Mayo Angola, più di 80 ragazzi e donne vanno in scena per raccontare antiche storie del Sudan “A tale of Change. A play based on ancient Sudanese fables”. Farlimas, il racconta storie del regno di Kush, riesce – attraverso i suoi racconti – a modificare la tradizione secolare secondo a quale era previsto che all’apparire di alcuni segnali celesti i sacerdoti dovessero ordinare la morte del Re.
La narrazione su cui si impernia lo spettacolo, rappresenta una metafora della possibilità del cambiamento: nel caso della fiaba, Farlimas riesce a introdurre un elemento di discontinuità in un comportamento radicato nel tempo, che prima di lui nessuno era riuscito a modificare. Nel caso del nostro progetto teatrale il cambiamento possibile è nelle azioni previste dall’iniziativa MAYO UP, volte a rendere consapevoli gli abitanti di Mayo del loro diritto di partecipazione attiva alla vita delle comunità e sviluppare così l’idea del bene comune.
Si tratta di evocare un cambiamento positivo che produce un miglioramento dell’ambiente in cui più di 600.000 persone – tra rifugiati dal Ciad, dal Niger e dal Sud Sudan e sfollati dal Kordofan e Darfur – vivono in condizioni di estrema precarietà.

La parola chiava è cambiamento:
- dell’ambiente scolastico, grazie alla riabilitazione della scuola Noor Rahman a Mayo Angola dove studiano circa 800 studenti
- del tratto stradale, grazie alla riabilitazione di 2.5 km di strada in terra battuta che permetterà al personale sanitario di raggiungere la clinica pediatrica di Emergency a Mayo Angola, la scuola di Noor Rahman e di Gharr Hiraa a Mayo El Andalous
- dell’aspetto estetico, grazie a un intervento di 5 artisti sudanesi che stanno “colorando” 5 strutture a Mayo: aggiunta di colori in una dimensione dove esiste unicamente il color fango.
- dell’essere riconosciuti, grazie alla campagna sulla registrazione delle nascite che coinvolgerà i leder comunitari e la Civil Registry Unit. A Mayo più del 50% dei minori non è registrato alla nascita per un gap informativo e di assenza di consapevolezza sui benefici che comporta “l’essere registrato e non essere un fantasma”.
- nell’ acquisire nuove professionalità, grazie al corso di formazione sulla realizzazione di mattoni in terra cruda (CEB - Compressed Earth Block) e sulla produzione di materiale quale vasi e piatti.

Un cambiamento trova espressione in una “Cornice di senso” coerentemente con l’SDG 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” in cui il cambiamento venga promosso dalla comunità stessa e attraverso il suo coinvolgimento, per assicurarne la sostenibilità e la ownership da parte degli stessi abitanti.

Il teatro, in questo caso, ha permesso alle 5 aree di Mayo di “fare comunità” di interagire per realizzare uno spettacolo in grado di far vivere loro lo spazio in modo diverso e non come un “non luogo”. Il titolare di sede Michele Morana ha tenuto a sottolineare che “Il teatro comunitario realizzato a Mayo offre l’occasione di esprimersi, di valorizzare le proprie risorse e cultura concentrandosi quindi sulle persone e sulle relazioni sociale e comunitarie con l’intento di avviare processi di cambiamento e di comune visione sul futuro del territorio”.

Alessandra Cutolo, Steve Emerenju, Roberto Carro e Maurizio Braucci accompagnati dalla OSC sudanese Green Hands for Development hanno saputo fare lavorare insieme - attraverso il laboratorio teatrale e di danza - ragazzi e ragazze che si sono sentiti parte attiva e protagonista del cambiamento possibile.

 

14 luglio 2022: La cooperazione italiana in Sudan: priorità e opportunità per le OSC

A distanza di oltre tre anni dalla rivoluzione sudanese che ha portato alla destituzione del Presidente Omar al-Bashir lo scorso 11 aprile 2019, le concrete opportunità di transizione democratica e ripresa economica, ampiamente sostenute dalla comunità internazionale, appaiono oggi trascurabili; per rilevanza e progresso. Il colpo di Stato del 25 ottobre 2021 e il persistere di una gravissima crisi umanitaria, per gran parte dimenticata, esasperano i profondi problemi strutturali, di carattere economico e
legati ai conflitti interni che interessano diverse regioni del Paese. Nel corso degli ultimi dodici mesi, il Sudan ha osservato il progressivo riacutizzarsi della crisi umanitaria protratta che interessa il Paese da oltre tre decenni e subìto l’impatto della destabilizzazione generalizzata della sub-regione del Corno d’Africa. La commistione di instabilità politica e disastri naturali che interessa gran parte dell’Africa orientale si rappresenta con particolare evidenza in Sudan: l’arrivo di oltre 60.000 rifugiati etiopi in fuga dal conflitto del Tigray, la recrudescenza della conflittualità inter-etnica in Darfur e le alluvioni di eccezionale gravità degli ultimi 3 anni, hanno costretto oltre mezzo milione di persone ad abbandonare i luoghi di abituale residenza. Con oltre 1 milione di rifugiati e 3 milioni di sfollati interni, il Sudan è ad oggi il quarto paese al mondo in termini di sfollamento forzato. La drammatica sovrapposizione della crisi umanitaria protratta e dell’attuale congiuntura economica in cui l’effetto combinato
dell’altissima inflazione (359% nel 2021, secondo tasso d’inflazione più alto al mondo), della stagnazione economica e dei provvedimenti finanziari volti a ridurre il deficit di bilancio, ha ulteriormente aggravato le condizioni di vita della popolazione. La situazione umanitaria complessiva rappresentata da OCHA appare in grave peggioramento: 14,3 milioni di persone necessitano di aiuto umanitario (in crescita del 55% rispetto al 2019) e 9,8 milioni di assistenza alimentare (oltre il doppio
rispetto al 2017). In questo scenario, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo dispone di un portafoglio di programmi in corso di
oltre 100 milioni di euro, articolato in diversi settori e sostenuto dalla presenza capillare nel Paese, attraverso cinque uffici di campo e un ufficio di coordinamento nella capitale Khartoum. In ottica di ampliamento della platea di ONG con le quali AICS collabora in Sudan, e in considerazione del limitato numero di ONG italiane registrate nel Paese, la Sede di Khartoum, attraverso questo evento, ha intenzione di promuovere la registrazione di OSC in Sudan, illustrandone lo scenario operativo, le modalità di registrazione e i requisiti necessari da possedere per operare nel Paese in linea con quanto previsto dal quadro normativo nazionale.

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Intervista al Titolare di sede Michele Morana

 

 

Migrazione, Sviluppo e Salute Globale

Nel dibattito internazionale sul nesso migrazione - sviluppo l’intreccio fra salute e status migratorio è stato oggetto di particolare attenzione per le relazioni di causa-effetto che genera al suo interno. In questo senso il Sudan rappresenta un caso di studio esemplare in quanto, per la sua collocazione geografica, il Paese è un crocevia naturale tra l'Africa centrale, orientale e settentrionale che oggi è attraversato dalle tre principali rotte migratorie.

Proprio nelle aree con un’alta pressione migratoria infatti l’accesso ai servizi sanitari è il primo ad andare in crisi e per questo è importante che le comunità migranti e quelle ospitanti siano sostenute da politiche e strategie sanitarie in grado di garantire la tutela della salute di tutta la popolazione.

Con questo obiettivo nasce la partnership fra l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e il Centro di Salute Globale (CSG) della Regione Toscana che ha dato conto di questa esperienza, ormai triennale, nella conferenza “Migrazioni e Sviluppo: una rete di partenariato per la salute globale in Sudan” che si è tenuta ieri all’Auditorium di Santa Apollonia di Firenze.

Il caso di studio è rappresentato dal progetto Rafforzare la resilienza per i rifugiati, sfollati interni e comunità di accoglienza nel Sudan orientale” finanziato dall'Unione Europea e implementato dall’Aics con la collaborazione tecnica del CSG e del Ministero della Salute sudanese.

 “In questi ultimi anni - ha spiegato Michele Morana, direttore di Aics Khartoum -  la Cooperazione italiana, che qui ha sei uffici nel Paese, ha gestito un  portafoglio di programmi di circa 100 mln di Euro costruendo e supportando decine di strutture sanitarie, dai centri sanitari rurali agli ospedali cardiaci di eccellenza regionale, come l’ospedale di Emergency e ha inoltre contribuito all’aggiornamento delle politiche sanitarie nazionali anche per rispondere alla pandemia. Nel 2021 gli interventi più consistenti hanno riguardato la riabilitazione e la realizzazione di centri di salute territoriali, la formazione del personale sanitario e il potenziamento delle strutture dedicate alla didattica.

Inoltre, ha sostenuto le donne in percorsi di micro-imprenditoria e risposto a crisi umanitarie gravissime, come la guerra in Tigray , accogliendo un flusso migratorio di 60.000 persone in pochi mesi. Abbiamo potuto fare tutto questo - ha concluso - anche grazie allo strettissimo rapporto che l’Agenzia ha impostato con l’Unione Europea in Sudan. Ci tengo a sottolineare che l’Italia è lo Stato Membro che, con la Germania, riceve più finanziamenti di cooperazione delegata: dal 2014 infatti ha ricevuto in gestione un portafoglio di progetti di 50 mln di Euro”.

 Viva soddisfazione anche per Maria José Caldes, direttrice del Centro Salute Globale che ha sottolineato:“ Questa esperienza con Aics dimostra che le istituzioni centrali, come l’Agenzia, insieme agli Enti locali e alle strutture come CSG possono fare la differenza e costituiscono un modello che mette in campo azioni sinergiche e complementari . Credo che proprio la complementarietà sia un aspetto fondamentale del lavoro che noi stiamo portando avanti in Sudan e in altri Paesi di cooperazione“.

L’evento è stato introdotto dal direttore della DGCS del MAECI Fabio Cassese e dal direttore dell’AICS Luca Maestripieri che ha affermato: “In Sudan, come in molti altri scenari di intervento in cui operiamo, l’impegno dell’Agenzia nel settore della salute non può prescindere dal promuovere e rafforzare l’accessibilità universale ai servizi sanitari per rifugiati, migranti e sfollati. Si tratta di un complesso equilibrio d’intervento che richiede all’Agenzia di stabilire rapporti con le autorità sanitarie dei paesi partner di cooperazione così stabili e collaborativi da permetterle di influenzarne, positivamente, le politiche di accoglienza e al contempo di sostenerli nel fornire migliori servizi sanitari alla popolazione locale e rifugiata/migrante”

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Inaugurato il blocco operatorio ostetricia a Port Sudan

Si e' inaugurato - al Teaching Hospital di Port Sudan - il blocco operatorio con tre sale, una sala parto con 3 letti e una sala travaglio con 8 letti. L’intervento è stato realizzato dalla OSC AISPO, presente in Sudan dal 2017, e finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo. L’ospedale ospita circa 30 parti giornalieri.
La giornata si è conclusa al centro sanitario Dem Mayo realizzato nell’ambito del programma di cooperazione delegata a supporto dei rifugiati, migranti e comunità ospitanti. AISPO si è occupato della riabilitazione e dell’equipaggiamento del centro e ha assicurato training al personale sanitario e sulla prevenzione del tumore alla mammella e collo
Dell’utero. Il centro ha un bacino di utenti di circa 5.000 persone.

La scuola di Ghaar Hiraa a Mayo Mandella – Esempio di approccio comunitario

La scuola Ghaar Hiraa a Mayo Mandella – interamente finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e allo Sviluppo - nasce da una richiesta della località di Jabel Awlia a giugno dello scorso anno, per realizzare una struttura per i bambini e bambine della zona che non disponevano di un edificio scolastico.

Grazie ai fondi della prima annualità dell’iniziativa Mayo Up AID 11813 – approvata lo scorso marzo 2019 – è stata quindi avviata la costruzione della struttura attraverso un approccio “bottom up”, che ha coinvolto la comunità locale e la OSC Hope Sudan, utilizzando gli elaborati tecnici predisposti dalla società cooperativa ARCo, Architettura e Cooperazione – secondo una progettazione ispirata a principi di sostenibilità ambientale. 12 lavoratori locali hanno preso parte alla edificazione delle fondamenta e della struttura, quest’ultima composta da 52.000 mattoni, 5.131 metri lineari di ferro, 360 metri cubi di stuoie (cosiddette sharganiye) e altro materiale reperito localmente quale sabbia, sassi, e ghiaia. Le 14 finestre e le 2 porte della scuola sono state interamente decorate da 5 artisti locali ispirandosi all’antica tradizione nubiana.

La scuola – quasi ultimata – diverrà un centro educativo e punto di incontro per le donne della comunità, che potranno avviare attività generatrici di reddito grazie all’allestimento di una cucina comunitaria mentre i bambini potranno disporre di un piccolo parco giochi.

Un significativo contributo è stato dato dall’ Associazione genovese Music for Peace che ha recuperato e distribuirà nei prossimi giorni circa 100 banchi scolastici dismessi dalle scuole italiane. I banchi verranno consegnati assieme ad altro materiale scolastico e ricreativo.

La realizzazione della scuola è una delle attività del programma AICS a Mayo, per una durata di 30 mesi con l’obiettivo di rafforzare i servizi essenziali, salute ed educazione in primis, di fondamentale importanza per assicurare il futuro delle nuove generazioni. Negli ultimi 15 anni Mayo si è popolata di sfollati e rifugiati, provenienti in larga misura dalle città sudanesi di Gedaref e Sennar (tribù Fellata) e dai vicini Sud Sudan, Ciad, RDC e Nigeria fino ad arrivare a 600.000 persone, per gran parte sotto il livello minimo di povertà.

L’impegno di AICS nell’ area di Mayo risponde alle priorità delineate nello Humanitarian Needs Overview 2020. Sia direttamente che attraverso il coinvolgimento di OSC italiane (COOPI- AISPO- EMERGENCY) la nostra sede di Khartoum e molto attiva in quest’area con iniziative multisettoriali e integrate che affrontano il problema della salute e della malnutrizione in tutte le sue componenti, tra queste: i) il supporto al Centro Pediatrico di Mayo della OSC Emergency dove sono curarti gratuitamente bambini dai 0 ai 14 anni ed è garantita assistenza di ante e post natale care oltre che educazione sanitaria, igiene e pratiche di corretta nutrizione; ii) il programma multilaterale con UNDP che ha l’ obiettivo di favorire l’empowerment delle donne e dei giovani per promuovere la coesione e pacificazione sociale.

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Al via il programma di Cooperazione Delegata HealthPro in Nord e Sud Darfur

Si e' svolta a Khartoum la cerimonia di lancio del progetto di cooperazione delegata HealthPro in Darfur di 15 MEUR, finanziato dall’UE, una cui componente di 10 MEUR verrà realizzata da AICS.

La cerimonia è avvenuta alla presenza del Ministro Federale della Salute Dr. Osama Abd Elrahim, dell'Ambasciatore Europeo Robert Van Den Dool, l'Ambasciatore Italiano Gianluigi Vassallo e i Direttori Generali dei Ministeri del Nord e Sud Darfur, Mujtaba El Tigani e Rehab.

L’iniziativa, di durata di 36 mesi, mira ad assicurare l’accesso universale alle cure primarie nelle aree periurbane delle citta’ di Nyala (sud Darfur) e Al Fasher (nord Darfur) dove, dopo il processo di pacificazione, i campi sfollati progressivamente vengono integrati nei quartieri cittadini. L’iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario nazionale attraverso il sostegno dei Ministeri della Salute Statali (Darfur Sud e Nord), lo sviluppo della rete dei servizi di base nelle comunita’ e nei centri di salute e il potenziamento dei programmi di vaccinazione e lotta alla malnutrizione.

Il progetto rientra nella strategia Nexus della UE in Sudan che prevede, grazie al processo di pacificazione nazionale, la transizione dei servizi sociali primari da interventi sanitari a programmi di sviluppo sostenibile e duraturo

in Sudan meno del 40% delle strutture sanitarie garantisce le cure sanitario primarie, il tasso di mortalità materna è ancora inaccettabilmente alto e la malnutrizione è così diffusa da minare drammaticamente la futura generazione produttiva del Paese. È quindi in questo contesto impegnativo che UE-Italia e Sudan si impegnano. Una crescita sostenibile e inclusiva richiede investimenti coerenti nel settore dello sviluppo umano. AICS proprio in quest’ottica assicura la piena sinergia tra i suoi interventi attraverso la concentrazione tematica e geografica per aumentare impatto e visibilità. Infatti in Darfur accanto al nuovo progetto HealthPRO si inseriscono gli interventi finanziati da fondi di emergenza, in particolare la riapertura della clinica pediatrica di Emergency a Nyala e il finanziamento multilaterale a UNDP sul fronte della pacificazione e inclusione sociale.

Life at the curve of the Nile

"It was, gentlemen, after a long absence — seven years to be exact, during which time I was studying in Europe — that I returned to my people.
I learnt much and much passed me by — but that’s another story. The important thing is that I returned with a great yearning for my people in
that small village at the bend of the Nile. For seven years I had longed for them, had dreamed of them, and it was an extraordinary moment when I at last found myself standing amongst them.They rejoiced at having me back and made a great fuss, and it was not long before I felt as though a piece of ice were melting inside of me, as though I were some frozen substance on which the sun had shone — that life warmth of the tribe which I had lost for a time in a land ‘whose fishes die of the cold."

The pubblication “Life at the curve of the Nile” is on line. The theatre workshop has been organized by AICS Khartoum, the Italian Embassy in Khartoum,  the National Sudanese Theatre, theCollege of Drama della locale Univ. UMST, Pav Italian Theatre Association, with the Italian Ministry of Cultural heritage.

The “Community Theatre for Sustainable Development” project has raised our awareness on the benefits of theatre activities for educational purposes and community outreach. Thanks to its close interactions with the beneficiaries, the workshop allowed to convey important educational messages on the main cooperation streams of AICS Khartoum, especially in the health, nutrition, social inclusion, gender equality and migration sector, including on the so-called double absence. The theatrical techniques and methodology applied have fostered a conscious and dynamic learning, as well as a qualitative leap in the beneficiaries’ daily lives through the dissemination of good social practices in all priority sectors of our cooperation in Sudan.

 

Arrivo a Khartoum di un volo umanitario della Cooperazione Italiana in Sudan

Per fare fronte alla emergenza in Sudan, aggravatasi a seguito delle forti alluvioni che hanno causato l’esondazione del Nilo con conseguenze gravi per 17 stati su 18 con oltre 650.000 persone colpite di cui circa il 43% negli stati di Khartoum, Nord Darfur e Sennar e il collasso di più di 110.000 abitazioni, la Cooperazione Italiana su richiesta della VM Emanuela Del Re - nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile e in collaborazione con la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi e la sede AICS di Khartoum - ha predisposto un volo umanitario per l’invio di circa 10 tonnellate di forniture di non food items (NFI) composte da coperte, tende famigliari, cucina e latrine da campo, zanzariere e serbatoi dell’ acqua da 10 lt.

L’invio del volo umanitario vuole dare una risposta concreta allo Stato d’ Emergenza dichiarato dal Governo Sudanese per i prossimi 3 mesi, ha affermato l’Ambasciatore Gianluigi Vassallo. Le condizioni sono drammatiche e oltre alle distribuzioni dei beni individuali e comunitari, vi è il pericolo della diffusione di gravi malattie quali watery diarrhea, malaria e tifo. A ciò si aggiunge la perdita di una stagione agricola, una scarsità di grano e un conseguentemente un aumento dei prezzi, in un paese che soffre da anni di una crisi protratta, sottolinea l’Ambasciatore.

Il Direttore del Dipartimento Peace and Humanitarian Assistance del Ministero degli Esteri – Ambasciatore Hamad Hassan – da parte sua ha tenuto a ringraziare l’Italia per l’ottimo e consolidato rapporto di collaborazione e per il prezioso carico che potrà essere distribuito nei prossimi giorni alla popolazione maggiormente colpita.

I beni verranno presi in carico dal Comitato Emergenza Alluvioni composto dal Ministero del Lavoro e Social Development e da HAC (Humanitarian Aid Coordinator) Ministero degli esteri e altre istituzioni del Governo Sudanese.

Visita agli interventi di riduzione del rischio disastri finanziati dalla Cooperazione Italiana a Mayo

Si è svolta a Mayo, distretto tra i più pover della periferia di Khartoum dove vivono circa 600.000 rifugiati, sfollati e migranti, una visita agli interventi di in corso realizzati dalla Cooperazione Italiana.

La visita si è svolta in presenza del Sottosegretario del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Sociale, Mohamed Elshabik, del nuovo Commissatio Generale della località di Jabel Awlia Ehad Asheem Ismail, l’Ambasciatore d’Italia a Khartoum, Gianluigi Vassallo e il Titolare della Sede di Khartoum dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Vincenzo Racalbuto.

“In questi tempi difficili, in cui il Sudan è stato colpito da alluvioni e inondazioni che hanno causato la morte di 110 persone e hanno colpito più du 650.000 persone in tutto il Paese da luglio, è imperativo mostrare supporto a coloro che stanno soffrendo a causa di questa calamità e per una più grave insicurezza alimentare”, ha sottolineato l’Ambasciatore Italiano.

La Cooperazione Italiana è attiva in tutte e quattro le aree di Mayo con una serie di interventi per un ammontare di circa 4.850 milioni di Euro. A Mayo Angola, la scuola di Maymouna con oltre 350 studenti è stata completamente riabilitata con il supporto dell’ong sudanese Hope Sudan. Inoltre, quattro canali e tre ponti sono stati realizzati e riabilitati grazie alla partecipazione della località di Jabel Awlia e la partecipazione della comunità locale. Gli interventi hanno fatto seguito all’analisi effettuata lo scorso marzo dalla Fondazione CIMA – centro di eccellenza della Protezione Civile italiana- con l’obiettivo di valutare le aree soggette al ristagno e definire possibili soluzioni per smaltimento delle acque superficiali.

“La Cooperazione Italiana è impegnata nell’area di Mayo e continuerà a sostenere la popolazione più vulnerabile. Stiamo, infatti, lavorando ad un approccio di riduzione del rischio disastri: 1800 sacchi di iuta riempiti di sabbia e 225 teli di plastica sono stati distribuiti alla popolazione locale nelle aree di Yarmouk, Gabboush, Angola e Mandella. I canali verranno completati la prossima settimana, e siamo in procinto di avviare la costruzione di una nuova scuola a Mayo Mandella utilizzando materiale locale e un approccio comunitario bottom-up”, ha evidenziato Vincenzo Racalbuto, titolare della Sede AICS di Khartoum.

Oltre ai canali e alla scuola Maymouna, la delegazione ha visitato la clinica pediatrica di Emergency finanziata dall’Italia, oltre che da altri donatori. La clinica assicura cure pediatriche gratuite a bambini fino a 14 anni, servizi di cura pre- e post-natale e programmi di screening per la malnutrizione oltre che corsi sulle regole d’igiene di base. Infine, la delegazione si è recata a Mayo Yarmouk dove – AISPO - nell’ambito del programma di primissima emergenza finanziato dalla Cooperazione Italiana - ha istallato dei serbatoi per raccogliere e conservare l’acqua piovana proveniente dai tetti.

Il Sottosegretario del Lavoro e dello Sviluppo Sociale ha ringraziato vivamente l’Italia e le comunità locali per il loro impegno a Mayo, e ha sottolineato come sia una responsabilitòà congiunta quella di garantire e promuovere il benessere sostenibile delle popolazioni più vulnerabili.

La Fondazione CIMA – Dipartimento della Protezione Civile Italiana – a Mayo nel quadro del programma Mayo Up

Si è svolta a Khartoum dal 29 febbraio al 5 marzo la missione della Fondazione Cima, centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile Italiana, volta a definire un piano di prevenzione dei rischi nell’area di Mayo Angola, distretto tra i più degradati della periferia di Khartoum. L’ area di Mayo, riconosciuta dalle autorità sudanesi nel 1991 come campo per sfollati interni, al momento ospita circa 600.000 persone provenienti in larga misura dalle città sudanesi di Gedaref e Sennar (tribù Fellata) e dai vicini Sud Sudan, Chad, RDC e Nigeria. Nel tempo l’area è cresciuta enormemente, in assenza di una pianificazione urbanistica, con la conseguenza che i profughi di più recente immigrazione sono confinati ai margini dell’insediamento, in condizioni di povertà estrema e in baracche fatiscenti costruite con materiali di fortuna. L’area è carente di infrastrutture, la rete elettrica copre solo alcune zone e la presenza di strutture sanitarie è limitata a un solo centro gestito dalla OSC italiana Emergency. In mancanza di un sistema di waste management sono numerosi i punti dove si concentrano rifiuti di ogni genere, con effetti pesanti sulla popolazione infantile. Il degrado abitativo ed ambientale, il mancato smaltimento delle acque piovane nei periodi annuali di precipitazioni intense, contribuiscono ad aggravare ulteriormente la situazione, generando vere e proprie catastrofi alluvionali con la proliferazione di zanzare e la diffusione di malattie quali la Chikungunya, la dengue, la malaria e il colera. L’ intervento si è svolto nell’area pilota per un primo intervento di mitigazione del rischio inondazione, identificata in Mayo Angola, con una estensione di circa 0.13 km2. La clinica pediatrica di Emergency, ubicata in quell’area, si trova costretta a chiudere le sue attività per numerosi giorni durante la stagione delle piogge. Le principali attività svolta dal team della Fondazione Cima in stretto coordinamento con la Sudan Survey Authority (SSA) del Ministero della Difesa si sono concentrate su cinque pilastri:

  • Ricognizione preliminare dell’area di Mayo-Angola volta a verificare lo stato dei luoghi;
  • Realizzazione del rilievo topografico di dettaglio tramite acquisizioni di immagini da drone. L’area mappata ha una superficie di circa 3 km2;
  • Restituzione fotogrammetrica e ortomosaico ad altissima risoluzione;
  • Analisi della topografia e individuazione della rete di drenaggio superficiale dell’area;
  • Classificazione delle tipologie abitative in funzione della loro copertura (case in terra, tettoie in juta, tettoie in lamiera, coperture in plastica). Il conteggio delle strutture abitative ha permesso una stima della popolazione residente e della densità abitativa nell’area di Mayo-Angola. Ipotizzando nuclei familiari composti da 5 a 7 individui si stimano circa 15’000 persone concentrate in un’area circoscritta di circa 0.13 km2.

La presenza della Fondazione Cima ha permesso per la prima volta in assoluto l’utilizzo di droni sull’ area di Mayo. Tutti i dati raccolti, che verranno condivisi con le istituzioni locali, la Sudan Survey Authority e gli altri stakeholders, rappresenteranno un utile strumento di lavoro per impostare al meglio azioni sinergiche e ad alto impatto nell’area di Mayo.

Il drone su Mayo: guarda il video !

La Vice Ministra Emanuela Claudia Del Re inaugura la scuola femminile di Mayo Yarmouk dedicata a Paolo Dieci

In occasione della visita dell’Onorevole Vice Ministra Emanuela Claudia Del Re in Sudan si è svolta la cerimonia di inaugurazione della scuola femminile di Al Yarmouk a Mayo, quartiere tra i più poveri della periferia Sud di Khartoum, alla presenza del Governatore di Khartoum il Wali Ahmed Abdwn e del Commissario per il Disarmo, Smobilitazione e Reinserimento (DDR) degli ex combattenti. Alla cerimonia hanno partecipato anche l’Ambasciatore Italiano a Khartoum Gianluigi Vassallo, il Rappresentante Paese di UNDP Sudan Selva Ramachandran e il Titolare della Sede AICS Khartoum, Vincenzo Racalbuto.

La riabilitazione della scuola si inserisce all’interno del Programma onusiano finanziato nel 2018 dal governo italiano “Community Security and Stabilization Programme” (C2SP) il cui obiettivo è favorire i processi di stabilizzazione e coesione sociale nelle aree periferiche di Khartoum e del Blue Nile grazie a un forte coinvolgimento delle comunità locali, prevenendo l’insorgenza di conflitti ed estremizzazioni tra comunità ospitanti e sfollati interni e rifugiati. L’iniziativa ha permesso la costruzione di otto nuove classi, in aggiunta alle 13 già esistenti dell’unica scuola del quartiere di Al Yarmouk che ospita circa 1.800 studentesse.

“L’Italia è impegnata nella promozione dell'istruzione, in quanto miglior investimento per garantire un futuro migliore ai nostri figli e contrastare la radicalizzazione e i conflitti violenti” ha affermato la Viceministra.

In conclusione, la Viceministra ha voluto ricordare Paolo Dieci - Presidente della Rete delle OSC Link 2007 e Presidente dell’ OSC CISP- a cui la scuola è dedicata – quale esempio di dedizione umiltà, e umanità.

Il Rappresentante Paese di UNDP in Sudan ha sottolineato come il Programma C2SP abbia investito nella creazione del Comitato di Gestione della Comunità per la realizzazione di corsi di formazioni per le fasce più vulnerabili della comunità in gestione e monitoraggio, avvio al lavoro, alfabetizzazione al fine di migliorare le competenze delle donne e dei giovani coinvolti nei processi di coesistenza pacifica e la risoluzione pacifica dei conflitti.

Il Governatore di Khartoum ha ringraziato l’Italia e UNDP per l’impegno a Mayo e ha evidenziato come sia dovere comune assicurare un’istruzione inclusiva, equa e di qualità e garantire opportunità di apprendimento permanente a tutti in linea con l’Obettivo di Sviluppo Sostenibile 4.

Al termine della cerimonia,  si è svolta la firma l’Accordo Tecnico con UNDP dell’ultimo progetto approvato del valore di 1.3 MEuro finanziato dall’Italia che mira a costruire le basi per ulteriori interventi inclusivi che contribuiscano a raggiungere una pace duratura e ad una stabilità sociale nel Darfur del Sud.

AICS Khartoum in prima linea contro FGM in Sudan

In occasione della giornata internazionale contro la pratica delle #Mutilazioni #Genitali #Femminili, molte sono state le celebrazioni per dire no alle mutilazioni in #Sudan e in ogni parte del mondo. Le #Mutilazioni #Genitali #Femminili comprendono tutte le pratiche che alterano o ledono gli organi genitali femminili per ragioni non mediche e sono riconosciute a livello internazionale come una violazione dei diritti umani di donne e bambine. La pratica riflette ineguaglianze tra i sessi radicate nella società, costituendo una forma estrema di discriminazione per le donne. In #Sudan circa l’86% delle donne ha subito una forma di mutilazione genitale femminile. È importante sin dalla scuola primaria sensibilizzare le famiglie, la comunità e le bambine sulle gravi conseguenze delle mutilazioni, tra cui un più alto rischio di mortalità materna durante il parto, dissanguamento all’atto della pratica e forme di disabilità.

Inaugurazione di un hub di supporto a imprenditori realizzato presso l’Università di Kassala

Nell’ambito del progetto “Sviluppo delle filiere e accesso a servizi finanziari per una crescita economica inclusiva nello Stato di Kassala” finanziato dal Governo italiano tramite l’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, il 18 gennaio, in presenza del Governatore di Kassala, Gen. Mahmoud Hamid, del vice rettore dell’ Università Prof. Youssef Elamin, del DG del Ministero della Produzione e risorse economiche Dr. Ali Mohammad Ali, dell’ Ambasciatore d’Italia Gianluigi Vassallo e del Direttore dell’ ufficio AICS di Khartoum, Vincenzo Racalbuto, si è svolta la cerimonia di inaugurazione di un hub di supporto a imprenditori realizzato presso l’Università di Kassalâ.
“Attraverso la realizzazione di questo HUB, un team di trainers certificati offrono servizi di formazione e coaching a potenziali imprenditori impegnati in progetti di agro-business; l’ Università di Kassalâ assicurerà assistenza tecnica e follow-up allo scopo di promuovere lo sviluppo economico dei piccoli/medi imprenditori” ha affermato l’ Ambasciatore italiano.
“Il nostro obiettivo e di creare business attraverso le reti d’impresa nel lungo periodo, promuovendo la partnership tra pubblico, privato e iniziative di cooperazione” ha concluso l’ Ambasciatore Vassallo.

A seguire, la delegazione ha partecipato alla visita del Dipartimento di Ortofrutta del Ministero della Produzione e delle Risorse Economiche di Kassalâ dove 15 associazioni di piccoli produttori locali – tra cui 5 associazioni di donne - hanno esposto sesamo, ortaggi (pomodoro, ceci, cipolle), foraggio e burro d’arachidi. “Gli imprenditori, organizzati per gruppi, hanno ricevuto una puntuale formazione su vari ambiti concernenti lo sviluppo di un progetto di impresa (contabilità, marketing, sviluppo di un business plan ecc.) e al termine del percorso sono assistiti nella preparazione di un business plan. A dicembre 2019 oggi sono stati finanziati 1.488 piccoli agricoltori (contro un obiettivo triennale di 1.200) per un totale di circa 994 ettari coltivati, un ammontare di prestiti erogati pari a SDG 18.834.731 e con un tasso attuale di restituzione – ad operazioni ancora in corso – attualmente pari all’86% “ ha aggiunto il delegato UNIDO.

Ali Mohammad Ali, Direttore Generale del Ministero della Produzione e delle Risorse Economiche ha ringraziato l’ Italia per il continuo support e si è impegnato nel raggiungimento del SDG 8 volto a incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

Italia e Sudan: lancio del secondo MBA italosudanese in Global Entrepreneurship: insieme per l’impresa ad alto impatto sociale

Il 30 novembre, presso l’Università per le scienze mediche e tecnologiche - USMT di Khartoum, si è svolta la cerimonia di lancio del secondo MBA italo-sudanese in Global Entrepreneurship, volto a sostenere una cultura dell’imprenditorialità attraverso servizi di formazione, di incubazione d’impresa e di coaching per l’avvio di una nuova generazione di imprenditori a forte valenza sociale.

Sulla scia della prima edizione, l’iniziativa si avvale della partecipazione della fondazione E4Impact dell’Università Cattolica di Milano - ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società), dell’Agenzia italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, dell’Ambasciata Italiana a Khartoum ed è cofinanziato da imprese quali VueTel e Gruppo CTC.

“L’obiettivo principale del MBA - che durerà un anno e si svolgerà tra Khartoum e Milano – si fonda su due pilastri”, ha aggiunto l’ Ambasciatore Italiano a Khartoum Gianluigi Vassallo. “Da un lato favorisce le opportunità di networking con imprenditori, uomini d’ affari e istituzioni sudanesi; dall’ altro garantisce a giovani sudanesi di diventare i protagonisti di un futuro migliore per il proprio paese, sviluppando idee nuove, promuovendo sviluppo e inclusione sociale delle fasce più vulnerabili. Ciò che non è inclusivo non è sostenibile”, ha concluso l’ Ambasciatore.

A questo proposito, il Direttore della sede AICS a Khartoum – Vincenzo Racalbuto - ha ricordato come, anche per l’ edizione 2020, la Cooperazione Italiana assicura – nell’ambito del programma TADMEEN - la copertura di 8 borse di studio (di cui 2 per disabili e 6 per donne). Il nostro obiettivo è quello di lavorare in linea con lo slogan “non lasciare nessun indietro” e con SDG #4 e #8 che incoraggia una educazione di qualità per tutti e una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso.

Dal lato suo, il dr. Fabio Petroni, direttore del programma E4Impact, ha ricordato l’ importanza di promuovere in 11 Paesi africani una visione inclusiva per l’ imprenditoria che  favorisca lo sviluppo sostenibile delle economie emergenti supportando la formazione di imprenditori ad alto impatto sociale e ambientale.

Infine, il Presidente dell’ UMST Hassan M. Ahmed ha voluto ringraziare l’Italia e la E4Impact foundation per continurae ad invetire e sostenere il coraggio dei giovani imprenditori sudanesi nella costruzione del nuovo Sudan.

Italia e WHO insieme per combattere la malnutrizione infantile in Sudan

Alla presenza del Ministro Federale della Salute S.E. Dr. Akram Ali Eltoum, dell’ Ambasciatore d’Italia in Sudan Gianluigi Vassallo e della Rappresentante locale del WHO in Sudan Naeema Al Gasser, si è svolta oggi la cerimonia di avvio di un progetto volto a contrastare la malnutrizione attraverso azioni di consulenza e assistenza nutrizionale a livello dei servizi sanitari di base negli Stati di Khartoum, Gedaref, Red Sea e Kassala. L’iniziativa è finanziata dal Governo italiano per un valore di 1,5 milioni di euro.

“Il programma – che va ad aggiungersi ad una serie di interventi bilaterali e multilaterali a sostegno del sistema sanitario sudanese che rappresentano il 62% del budget totale impiegato nel Paese - vuole dare un contributo concreto alla risoluzione dei problemi legati alla situazione nutrizionale del Sudan”, ha affermato l’ Ambasciatore Vassallo, aggiungendo altresì che “in qualità di Donor Convener del movimento onusiano SUN, abbiamo il dovere di esplorare vie alternative ed innovative per affrontare le molteplici problematiche legate alla malnutrizione, anche attraverso azioni che coinvolgano i settori dell’agricoltura, della salute, dell’educazione e della protezione delle fasce vulnerabili”. L’ Ambasciatore ha infine ribadito la necessità di uno sforzo congiunto dei diversi attori coinvolti, siano essi locali, internazionali, istituzionali e non, per combattere la malnutrizione cronica e acuta grave in modo che l'impegno possa produrre risultati concreti.

Il Ministro Federale della Salute, S.E Dr. Akram Ali Eltoum, dopo aver espresso  gratitudine all’Italia per l’iniziativa, ha ricordato che la lotta alla malnutrizione è uno dei principali compiti del suo dicastero, ma ha al contempo ribadito l’impegno del governo tutto nell’affrontare con maggiore efficacia il fenomeno.

La Rappresentante WHO in Sudan Al Gasser ha infine ricordato l’impegno della sua agenzia nel perseguire il secondo obiettivo  di sviluppo sostenibile, cd. “Fame Zero”, che associa l’eliminazione della malnutrizione alla trasformazione dei sistemi agricoli e alimentari, oltre che all’empowerment delle comunità rurali, con particolare attenzione alle donne e alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Foto di copertina: Laura Salvinelli

Cerimonia di inaugurazione Unità di Nutrizione presso Ospedale Universitario di Ostetricia di Port Sudan

Si è svolta – lo scorso 20 ottobre - presso la sede dell’Ospedale Universitario di Ostetricia di Port Sudan (il più grande ospedale dello Stato del Red Sea) la cerimonia di inaugurazione dell’Unità di Nutrizione finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), comprensiva di 15 letti; una cucina; 3 ambulatori, uffici per l’ accettazione e una veranda esterna per le lezioni di cucina dedicate alle mamme.

Parallelamente, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dei lavori di riabilitazione dell’Ospedale Pediatrico e del Laboratorio Centrale, realizzati dalla ONG AISPO e dall’ Università di Sassari in collaborazione con il Ministero della Salute, e sempre finanziate da AICS. In tale ambito sono state sponsorizzate borse di studio in Italia e realizzate numerose attività di assistenza tecnica e formazione attraverso missioni di mediciinfermieri e microbiologi, la riabilitazione di 4 reparti di pediatria, 2 reparti di neonatologia e per l’ apparato respiratorio.

L’ evento a cui hanno partecipato il Direttore Generale del Ministero della Salute – Dr. Alfatih Rabee, il Governatore dello Stato del Mar Rosso S.E. Hafiz Altaj, l’incaricato d’Affari Valeria Romare e il rappresentante AICS a Khartoum Vincenzo Racalbuto è stato occasione per ricordare che gli interventi dell’Italia nel settore sanitario sono pari al 62% del budget totale impegnato nel Paese, con una particolare attenzione alle fasce più vulnerabili, migranti e comunità ospitanti.

L’ Italia – ha specificato Valeria Romare - è in prima linea per fronteggiare la malnutrizione delle donne in stato di gravidanza, delle giovani mamme di bambini sotto i cinque anni d’età e per migliorare il sistema sanitario sudanese affinché si possa assicurare alla maggior parte della popolazione possibile l’accesso a servizi sanitari di qualità. È stato altresì ricordato come l’Unita di Nutrizione sia in linea con il ruolo di Donor Convener dell’Italia nell’ambito del Programma onusiano Scaling Up Nutrition -SUN, movimento globale nato nel 2010 per dare impulso alla lotta contro la malnutrizione volto a concorrere alla realizzazione dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030, ovvero “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile”.

Il rappresentante della Sede AICS di Khartoum – Vincenzo Racalbuto - ha ricordato l’ importanza del concetto di ownership da parte sudanese affinché possano essere assicurati successo e sostenibilità degli interventi. La Cooperazione è inoltre impegnata in altri tre Stati (Gedaref – Kassala e Khartoum) per migliorare l’ accesso equo ai servizi sanitari di base e per contribuire all’estensione della copertura sanitaria universale.

Il Governatore ha espresso un sentito riconoscimento all’ Italia e alla Cooperazione italiana per il lavoro fatto che ci rende orgogliosi di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione.

Conclusasi a Dakar la conferenza su #migrazioni e #sviluppo – Migration trends and common strategies: Lessons from the Field

Si è da poco concluso il seminario regionale AICS “Migration trends and common strategies. Lessons from the field” tenutosi a Dakar dal 30 settembre al 2 ottobre.

L’incontro, che ha riunito le sedi AICS di Addis Abeba, Il Cairo, Maputo, Mogadiscio, Nairobi, Ouagadougou, Tunisi, Dakar e Khartoum, e gli uffici tematici di Roma, è stata l’occasione per mettere a sistema le azioni progettuali di AICS in ambito Migrazione e Sviluppo.

La partecipazione del Summit Nazionale delle Diaspore , della Delegazione Europea, UNHCR, IOM, SDC e Reseau Ndaari ha consentito di inquadrare i lavori del seminario conformemente al più ampio impianto strategico internazionale relativo al nesso Migrazione-Sviluppo.

AICS, ed in particolare gli uffici Africa, opera in contesti dove flussi migratori misti di richiedenti asilo, rifugiati, sfollati interni e migranti economici sono contemporaneamente fattori di sviluppo e di profonde necessità in termini umanitari. Riconoscendone il grado di particolare complessità, AICS si prefigge di rafforzare efficacia e coordinamento degli interventi in ambito migratorio attraverso l’adozione delle Linee Guida operative in tema Migrazione e Sviluppo che saranno sviluppate nei prossimi mesi.

Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Ufficio di Addis Abeba
AICS Cooperazione Khartoum con competenza per Eritrea-Camerun-RCA e Chad
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Ufficio Cairo
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Ufficio di Dakar
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Sede di Maputo
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Ufficio di Nairobi
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - Sede Ouagadougou
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - AICS Tunisi

Life at the curve of the Nile – Teatro Comunitario

Grande successo al Rashid Diab Arts Center per il laboratorio teatrale comunitario "Life at the curve of the Nile" : più 700 spettatori hanno partecipato all' evento serale promosso da dall’AICS Khartoum, MIBAC e dall' Ambasciata d' Italia in Sudan con la collaborazione del National Sudanese Theatre, del College of Drama della locale Univ. UMST e della PAV. L’evento si iscrive nel programma “Italia, Cultura, Africa 2019”.
15 attori, per la maggior parte locali (tra cui alcuni disabili) sotto la direzione di Alessandra Cutolo e del suo “Teatro Sociale”, hanno rielaborato la novella “Season of Migration to the North” dello scrittore sudanese Tayeb Salih, vero eroe della letteratura moderna e antesignano negli anni ‘60 di un coraggio espressivo sudanese, a quei tempi sconosciuto, con il quale poter parlare di migrazioni, di tolleranza, di gender balance, di FGM e di matrimoni forzati.
Attraverso la speciale licenza teatrale, invece, il non detto può’ diventare detto e cio’ che si nasconde nella paura di esprimersi può’ essere rivelato e scoperto, generando reazioni a catena e consapevolezza di gruppo.

Brochure

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19 agosto 2019: Family Medicine – AICS Khartoum organizza il primo workshop in Sudan

Si e' svolta a Khartoum il primo workshop sulla Medicina di famiglia organizzato nel quadro dell' iniziativa DICTORNA, che dopo un lungo lavoro di consultazione con tutte le controparti tecniche e istituzionali sudanesi coinvolte nell'istituzione della Family Medicine, istituisce il primo nucleo di una struttura di coordinamento generale, alla quale la Cooperazione italiana assicurerà appoggio tecnico e finanziario. Il workshop si e' svolto alla presenza del sottosegretario del Ministero della Salute Suleiman Abdalgabbar Abdullah Bakheit, del Direttore del Primary Health Institute (PHI) Mr. Abd Elhakim H. Nugud, dell' Ambasciatore d'Italia Fabrizio Lobasso e del Direttore di AICS Khartoum Vincenzo Racalbuto.

La finalità dell'iniziativa DICTORNA è quella di contribuire al miglioramento della salute della popolazione negli Stati di Kassala Gedaref e Khartoum attraverso il miglioramento e il potenziamento delle capacità funzionali ed operative del Sistema Sanitario di Base (Primary Health Care - PHC), con un focus specifico sulla istituzione della Medicina di Famiglia “Family Medicine” e il supporto al sistema della Assicurazione Nazionale Sanitaria sudanese (National Health Insurance), due ambiti chiamati a giocare un ruolo fondamentale e cruciale nell'ambizioso programma governativo dell’espansione della copertura sanitaria a tutta la popolazione del paese (Universal Health Coverage).
Il programma, del valore di 5 milioni di euro in totale, è entrato nel secondo anno di attività. Il programma ha assicurato sinora una puntuale attività di assistenza tecnica in collaborazione con le istituzioni sudanesi interessate, promuovendo inoltre collaborazioni con enti di eccellenza italiani in ambito sanitario quali l’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Sono in fase di avvio le riabilitazioni infrastrutturali dei primi sei centri di salute che costituiranno altrettanti hub didattici per la formazione di operatori sanitari nella specialità in Family Medicine.

AICS Khartoum supporta le famiglie di Mayo colpite dall’alluvione

Negli ultimi giorni la città di Khartoum e' stata colpita da forti piogge che hanno reso inaccessibili molti quartieri della città' , tra qui Mayo, tra i più poveri della capitale, con una popolazione stimata in oltre 600.000 persone provenienti  da stati del Sudan affetti da conflitti e da Paesi fragili vicini, in particolare dal Sud Sudan. Mayo rappresenta un contesto fortemente marginalizzato, caratterizzato da povertà e scarsità di servizi di base (in particolare educazione e sanità, elettricità).

AICS Khartoum per fare fronte a tale emergenza e su richiesta della Ong Baladna for Development ha fornito 500 teloni di plastica per le famiglie la cui casa e' stata semi distrutta dell'acqua e ha assicurato generi alimentari a 1000 nuclei familiari, tra i più colpiti e bisognosi di assistenza.

La distribuzione, appena conclusasi, si è svolta in maniera tempestiva e sicura potendo contare sulla preziosa collaborazione dell’ong locale Baladna for Development e il coinvolgimento delle donne delle comunità, grazie alle quali, la distribuzione dei beni di prima necessità, latte, riso, lenticchie e zucchero ha potuto raggiungere capillarmente i diretti beneficiari.

La prontezza ed efficacia dell’intervento sono state rese possibili anche grazie alla continua presenza e attenzione di AICS Khartoum all’area di Mayo. Quest’ultima, considerata l’entità e criticità dei bisogni rilevati, sara’ oggetto di ulteriori iniziative volte a favorire la transizione da uno stato di cronica emergenza verso una prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine.

Il Sudan Situation Report di OCHA ha confermato che a seguito delle intense precipitazioni e inondazioni delle ultime settimane l' emergenza stia assumendo dimensioni sempre più drammatiche. Si stima che il numero delle persone interessate in 15 Stati del Paese sia pari a 245.700, superando le 222.644 colpite nel 2017.

La Commissione per gli Aiuti Umanitari del Sudan (HAC) ha riportato 59 decessi correlati principalmente al crollo di edifici, mentre sono 32.581 le abitazioni distrutte e 16.284 quelle che hanno riportato danni gravi. Come riferito nella giornata di ieri durante il Refugee Consultation Meeting presso la sede di UNHCR, la situazione appare ancor più critica nelle aree rurali, essendo molte le località al momento inaccessibili ai soccorsi umanitari. Un ulteriore allarmante aspetto connesso alla crisi in corso è quello relativo all'ingente aumento del già elevato numero di sfollati interni.

Malgrado l’insieme degli sforzi volti a garantire tempestività ed efficacia agli interventi, sono tuttavia enormi, in prospettiva, le azioni ancora necessarie. La stagione delle piogge infatti è prevista protrarsi almeno fino a fine ottobre.

Mappa: clicca qui

 

Arrivo del volo umanitario in Sudan con materiale medico sanitario donato dal Governo Italiano

Su disposizione del viceministro degli Affari esteri e Cooperazione internazionale, Emanuela Del Re, e in risposta a una richiesta da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità per far fronte alla emergenza sanitaria in Sudan, aggravatasi a seguito dei recenti episodi di violenza nel Paese, la Cooperazione Italiana - in collaborazione con la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi e la sede AICS di Khartoum - ha predisposto un volo umanitario per l’invio di 10 tonnellate di forniture mediche composte da trauma kit; kit medico-sanitari; medicinali ed equipaggiamenti ospedalieri.

L’invio del volo umanitario vuole dare una risposta concreta ai gravi bisogni che registrano le strutture ospedaliere sudanesi, ha affermato l’ Ambasciatore Fabrizio Lobasso. Le condizioni sono drammatiche, le strutture continuano a subire una forte pressione e il personale medico sanitario è stato messo a dura prova sia per il numero di casi trattati sia per l’ esaurimento delle scorte di medicinali e presidi medici, sottolinea l’ Ambasciatore.

La Rappresentante del WHO in Sudan – Naeema Al Gasser – da parte sua ha tenuto a sottolineare l’ ottimo e consolidato rapporto di collaborazione tra l’ Agenzia UN e la Cooperazione Italiana. Grazie a questo volo umanitario – ha aggiunto – potremo rifornire i principali ospedali della capitale e nei tre stati del Sudan in collaborazione con il Ministero della Salute Sudanese.

Il materiale medico sanitario permetterà agli ospedali sudanesi di fare fronte – quanto meno nel breve periodo – alle necessita di carattere chirurgico e traumatologico, ha concluso Lobasso.

Vedi Sudan News 25

AICS Khartoum partecipa agli EDD 2019 #Think Twice – Address Inequalities

Il tema principale degli European Development Days 2019 - di quest’anno è Addressing inequalities: Building a world which leaves no one behind in linea con l’ Obiettivo di sviluppo sostenibile #10 volto a ridurre le disuguaglianze all'interno delle Nazioni e le disparità tra le stesse entro il 2030.

Lo slogan Leaving No One Behind, Non Lasciare Nessuno Indietro ben rappresenta l’impegno prioritario di AICS in Sudan. L’azione dell’ AICS è volta da un lato a sostenere le istituzioni nell'accrescere l’accessibilità dei servizi pubblici e nell'elaborazione di politiche pubbliche inclusive, attraverso interventi di capacity building e assistenza tecnica, dall'altro, si propone di rafforzare in termini socioeconomici le fasce della popolazione maggiormente vulnerabili attraverso il sostegno a ONG e associazioni della società civile, contrastando il fenomeno della marginalità sociale e agevolando il processo di partecipazione alla vita della comunitaria.

AICS ha presentato - allo stand #48 - l' iniziativa TADMEEN il cui approccio integrato e multidimensionale mira a sostenere lo sviluppo del capitale umano della popolazione maggiormente vulnerabile (donne, minori, disabili) e a promuovere il pieno godimento dei loro diritti e l’equo accesso a beni e servizi, con un’attenzione particolare ai diritti di salute sessuale e riproduttiva, alla attività generatrici di reddito e all'educazione inclusiva.

L’impegno di AICS Khartoum è stato visibile agli EDD2019 anche grazie a una immersione virtuale nella realtà sudanese attraverso un video 3D - unico nel suo genere che incontra per la prima volta il mondo della cooperazione.

La tecnologia immersiva nella realtà virtuale a 360° stereoscopici, full body, in movimento permette di calarsi nel vivo del contesto sudanese, tra Port Sudan, Arkaweet, Al Gyt, Gedaref e Khartoum. Luoghi – altrimenti irraggiungibili - come Hamshkoreeb e Okar si aprono ai nostri occhi.

Indossando il visore ci si appropria di un corpo virtuale che dà la sensazione di vivere direttamente l’esperienza della realtà aumentata. In tutti i luoghi del viaggio sarà data la possibilità di sperimentare questa sensazione particolare. In tutto il suo percorso, il viaggiatore virtuale è accompagnato dai nostri operatori in Sudan che lo introducono alle iniziative di AICS.

Questo viaggio virtuale che ci avvicina alle attività della Cooperazione Italiana in Sudan resterà impresso negli occhi portandovi in luoghi e situazioni emotivamente coinvolgenti.

Interviste dopo il viaggio virtuale

Ministro Sergio Pagano, Vice Direttore Generale DGCS

Francesca Folda, direttore Global Communication Amani Institute

Funzionarie di ECHO e  DEVCO

Olivier Enogo, Direttore di Vox Africa

AICS Khartoum partecipa alla Giornata Mondiale della Salute in Sudan #HealthForAll

Campagna per la prevenzione del Tumore della Cervice dell’Utero

Sebbene il Tumore della Cervice dell’Utero sia una malattia facilmente prevenibile, resta una delle maggiori minacce alla salute della donna. Infatti il tumore della cervice e’ il quarto più frequente cancro femminile: con 570.000 nuovi casi stimati nel 2018 rappresenta globalmente il 6.6% di tutti i tumori della donna causando ogni anno 266.000 morti e quasi il 90% di queste avvengono in paesi a basso o medio reddito. In assenza di una immediata azione si prevede che le morti dovute a questa malattia aumenteranno del 25% nei prossimi 10 anni.

Il tumore della cervice puo’ essere prevenuto attraverso un semplice e poco costoso programma di screening e cura. In tutti i paesi che hanno realizzato su scala nazionale questo tipo di intervento si e’ avuta una caduta drammatica della sua incidenza.

In Sudan non si hanno dati precisi: ne vengono diagnosticati piu’ di 800 casi ogni anno, ma molti altri muoiono senza diagnosi. Nel Paese poiche’ manca un programma nazionale di screening questa malattia continua ad essere una importante causa di morbidita’ e mortalita’.

AICS assieme al Ministero della Sanita’ Sudanese e UNFPA hanno dato avvio nel 2018 al primo gruppo di lavoro sul Cancro della Cervice che ha l’obiettivo di redigere una politica nazionale per realizzare i programmi di diagnosi e cura precoce della malattia. In questo contesto l’Ospedale Universitario di Soba – Khartoum e’ stato selezionato come centro nazionale di riferimento del programma di screening e cura: sara’ responsabile per la formazione del personale, il controllo della qualita’ dei servizi e le attivita’ di ricerca sia a livello Federale centrale che Statale.

AICS ha poi sostenuto la creazione di un centro per lo screening e cura del Cancro della Cervice nell’Ospedale di Soba che fungera’ da modello per quelli che verranno successivamente creati in Sudan e attraverso il programma finanziato dall’Unione Europea - Fondo Fiduciario la Valletta (con un valore di 12 MEUR) - ha iniziato un intervento per la costituzione e il rafforzamento di una rete di centri anche negli Stati Orientali del Paese.

  @WHOSUDAN

 

 

 

 

 

 

 

 

AICS KHARTOUM apre le porte del carcere di Al Huda con 6.000 detenuti

Due delle quattordici squadre di calcio del carcere di Al Huda sono entrante in campo indossando le maglie del Cagliari Calcio.

I giocatori - tra cui 4 nostri colleghi - hanno disputato una partita all insegna del motto Good Health, Good Sport, Good Life.

Grande partecipazione e simpatia hanno caratterizzato l’evento che ha visto una amplissima partecipazione di detenuti e personale in un clima di amicizia e serenità.

Per la prima volta il carcere ha aperto le porte per un evento sportivo.
La squadra rosso blu ha vinto con un magistrale goal di Mattia Edallo!
Best player in campo.

A grande richiesta la rivincita della squadra verde!

Il Cagliari Calcio conquista i ragazzi di strada di KHARTOUM!

Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo.

Nella consapevolezza di tale valore, l’ AICS Khartoum ha organizzato il torneo di calcio - con il supporto dalla ong sudanese Baladna- tra 4 squadre del quartiere di Mayo Mandella che hanno giocato con l’abbigliamento sportivo donato dalla squadra sarda di seria A e con le scarpe acquistate grazie alla generosità di alcuni ascolani.

L’ attività organizzata è in linea con la strategia dell’ AICS in Sudan volta a promuovere la salute e l’ inclusione sociale, l’integrazione e le pari opportunità. Lo sport contribuisce in modo significativo alla coesione economica e sociale e a una società più integrata.

Un ora di gioco e divertimento per ricordare “Good health Good sport Good life”.

 

Italia e Ministero dell’Educazione Sudanese insieme per una educazione inclusiva per tutti

Si è svolta a Khartoum alla presenza della Ministra dell’Educazione, Mashair Ahmed Alamin, dell’ Ambasciatore d’Italia Fabrizio Lobasso, del titolare della Sede Estera di Khartoum dell’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Vincenzo Racalbuto e di autorità sudanesi, la cerimonia di apertura del workshop dedicato all’ educazione inclusiva, realizzato nell’ambito del programma biennale Tadmeen  finanziato dall’AICS.

“Fare educazione inclusiva” significa “fare comunità” e l'educazione è l'arma più potente per cambiare il mondo e per questo è necessario che l'istruzione sia accessibile a tutti i bambini, è fondamentale per garantire a tutti un futuro migliore, ha commentato la Ministra dell’ Educazione Sudanese, Mashair Ahmed Alamin.

L’Italia e il Sudan sono promotori di una educazione inclusiva che deve essere affrontata dai Governi e dalle comunità attraverso un approccio universale e basato sui diritti, che assicuri a tutti i bambini reali opportunità di apprendimento e sviluppo. L’Italia sostiene  la cultura dell'integrazione e dell'inclusione sociale  che garantisca il rispetto e la valorizzazione della persona disabile in tutti i settori della società.

L'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo riconosce la necessità di un impegno sempre maggiore per assicurare una educazione inclusiva, in quanto – ha affermato il Titolare della Sede AICS a Khartoum Vicenzo Racalbuto – senza inclusione non c’è sviluppo. Sempre in ambito educativo, il titolare ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto all’educazione per tutti a prescindere dalle diversità di ciascuno che derivino da condizioni di disabilità e/o svantaggio psicofisico, socioeconomico e culturale. Dobbiamo superare i confini della scuola e sviluppare progetti di vita del singolo e del gruppo che deve svilupparsi proiettarsi in una dimensione sociale. AICS in Sudan ha un portfolio di 9.7 M Euro in iniziative di inclusione sociale.

L’ educazione è un diritto fondamentale, e la scuola svolge un ruolo sociale, soprattutto laddove la famiglia e il contesto comunitario vivono una situazione di grave disagio sociale determinata da molteplici fattori. La scuola per essere inclusiva deve saper rispondere al diritto all'uguaglianza e a quello della diversità, ha concluso Mr. Bdradeen Ahmed

Italia finanzia il OMS per allineare il Sudan al Regolamento Sanitario Internazionale (IHR-2005)

Si è svolta presso la sede de Ministero Federale della Salute a Khartoum, la cerimonia di consegna di equipaggiamenti sanitari a presidi medici negli Stati di Gedaref, Kassala, Darfur dell’ Ovest e Red Sea e l’ apertura di 5 centri sanitari situati ai confini sudanesi (Galabt al confine con l’ Etiopia, El Genina al confine con il Ciad, Argin, Ashkate, Halfa al confine con l’ Egitto). La cerimonia si è svolta alla presenza del Ministro della Salute, H. E AL Kheer Annoor El Mobarak, dell’Ambasciatore italiano Fabrizio Lobasso, del Titolare della Sede Estera AICS di Khartoum, Vincenzo Racalbuto e del Rappresentante del OMS in Sudan Dr Naeema Al Gasseer.

L’intervento è parte integrante del programma annuale finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzata dall’ OMS - del valore di 1 milione di Euro - volto a rafforzare le capacità di controllo, prevenzione, rilevamento e rapida risposta a potenziali rischi sanitari a livello delle frontiere assicurando un supporto strutturale e di Capacity Building istituzionale, in linea con il Regolamento Sanitario Internazionale (IHR-2005)

Il Regolamento Sanitario Internazionale (IHR) è entrato in vigore nel giugno 2007 ed è giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri dell'OMS, tra cui anche il Sudan, firmatario del regolamento. L’IHR è uno strumento giuridico internazionale che si prefigge di “garantire la massima sicurezza contro la diffusione internazionale delle malattie, attraverso il rafforzamento della sorveglianza delle malattie infettive mirante ad identificare, ridurre o eliminare le loro fonti di infezione o fonti di contaminazione, il miglioramento dell’igiene a livello degli aeroporti , porti e punti di entrata nei differenti Paesi e la prevenzione della disseminazione di vettori”, ha affermato il rappresentante dell’ OMS in Sudan Dr Naeema Al Gasseer.

Il programma di cooperazione è la dimostrazione dell’impegno italiano in Sudan nel settore sanitario in cui la nostra cooperazione investe circa 42 M Euro (2017 -2019) per iniziative volte a migliorare l’ accesso equo ai servizi sanitari di base per contribuire all’estensione della copertura sanitaria universale, incluse le aree più remote e disagiate del Paese, ha affermato il titolare della sede estera AICS, Vincenzo Racalbuto. L’ adesione del Sudan alla Dichiarazione di Khartoum sul Sudan e sui paesi confinanti per la sicurezza sanitaria transfrontaliera - lo scorso 22 novembre - impegna il paese a rafforzare la preparazione e la risposta alle minacce e agli eventi sanitari transfrontalieri nel tentativo di promuovere l’attuazione dei regolamenti sanitari internazionali (Ihr 2005) e migliorare la sicurezza sanitaria globale.

Italia e paesi membri dell’Unione Europea sono impegnati in prima linea con l’ OMS a sostenere il Sudan nel rafforzare la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie per milioni di persone vulnerabili, ha aggiunto l’ Ambasciaotre Italiano a Khartoum, Fabrizio Lobasso. La sicurezza sanitaria e le minacce alla salute pubblica sono responsabilità di tutti e richiedono la cooperazione di individui, comunità e istituzioni e l’attuazione del Regolamento Sanitario Internazionale (IHR-2005) contribuisce alla stabilità del paese attraverso la salute.

Aics Khartoum vi augura un buon Natale e un Felice 2019 🎄

Si chiude un anno impegnativo per AICS Khartoum: un anno pieno di soddisfazioni e di grande lavoro di squadra che ci ha permesso di raggiungere dei risultati importanti in linea con le Strategie della nostra cooperazione. Ci siamo lasciati con una impegnativa sfida: l’avvio di 4 uffici AICS in 4 paesi e la conclusione della programmazione 2019…. ci siamo riusciti, grazie all’ impegno di tutti e del supporto avuto dalla nostra sede centrale a Roma.

Negli uffici di Bangui e Yaounde abbiamo consolidato la nostra presenza rafforzando i progetti di emergenza nel settore sanitario e protection con interventi sia bilaterali che multilaterali, il cui obiettivo è sostenere le capacità di resilienza delle popolazioni vulnerabili e favorire il processo di stabilizzazione del paese. Da sottolineare, aggiunge il Direttore, l’approvazione del programma di cooperazione Delegata Sante’ III – per un valore di 3.7 M Euro – nell’ambito del Fondo Bekou in RCA,  a conferma della nostra capacità e del riconoscimento a livello europeo nel settore sanitario.

Ad Asmara stiamo lavorando grazie anche alle prospettive aperte dal processo di pace tra Eritrea e Etiopia. La visita della Viceministra Emanuele Del Re, lo scorso 3/4/5 dicembre, ne è testimonianza e il nostro Paese è pronto a rafforzare la sua presenza in Eritrea a partire dalla cooperazione allo sviluppo. In linea con questa volontà, sono state approvate due iniziative di emergenza volte a dare sostegno al settore sanitario con il coinvolgimento di due ONG: Annulliamo la Distanza e Fondazione Bambini e un programma affidato alla ONG Nexus.

In Sudan, AICS Khartoum può ritenersi soddisfatta dei risultati raggiunti: abbiamo un portfolio di 77 M Euro ripartito in 16 iniziative bilaterali (inclusi i progetti promossi e le collaborazioni con le Università di Sassari, Pescara e Chieti), 2 programmi di emergenza, 24 iniziative multilaterali e 2 programmi di Cooperazione Delegata (quest’ultimi passeranno ad AICS Khartoum nel gennaio 2019).

Per  tutto il 2018 AICS Khartoum ha lavorato  in linea con la strategia AICS nei settori prioritari quali salute/nutrizione, lotta alla povertà, empowerment femminile e diritti dei minori, e coerentemente al ruolo ricoperto dall’Italia in Sudan nell’ambito del Nexus – oramai avviatosi verso il triple Nexus, secondo una strategia di transizione da aiuto umanitario a sviluppo a sicurezza –  attraverso interventi integrati con gli obiettivi degli SDG e di lotta alla povertà. Oltremare

Campagna igienico sanitaria e nutrizionale a Khartoum

Si è conclusa il 6 dicembre la campagna nutrizionale organizzata da AICS nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo – evento organizzato dal Ministero Affari Esteri e della Cooperazione.

In sostituzione alla promozione di prodotti alimentari di eccellenza sono state promosse attività di educazione alimentare raggiungendo le fasce più vulnerabili della popolazione sudanese nelle località di Dar El Mustakbal, Mayo e Dar El Salam.

Sono stati infatti tre giorni di corsi di cucina all’insegna dello slogan “Cook Safely, Eat Healthy”- che hanno coinvolto centinaia di mamme nella preparazione di biscotti con farina di sorgo e pasta di arachidi – ad alto valore nutrizionale da usare da impiegare nella fase di svezzamento.

Al termine delle cooking classes, è stato distribuito – in collaborazione con giovani disabili con i quali lavora la ONG OVCI e all'insegna dell’ approccio inclusivo - un piatto classico della tradizione "povera" locale, il Kushery, un insieme di pasta, riso e lenticchie. OXFAM Italia ha infine arricchito la giornata con delle brevi lecture sull’igiene nella preparazione degli alimenti.

I corsi di cucina e in genere la promozione alla corretta alimentazione hanno valorizzato ancora una volta l’impegno italiano quale Donor Convener del programma onusiano Scaling Up Nutrition (SUN) - nel raggiungere il terzo obiettivo sostenibile del millennio volto a migliorare lo stato nutrizionale, la crescita, lo sviluppo e la salute dell’ individuo.

Come per lo scorso anno, AICS Khartoum e l’ Ambasciata hanno lavorato assieme per promuovere sviluppo ed eccellenza italiana.

Nutrition Campaign-3-4-5 December 2018

Italia e UNWOMEN: Al via il programma la seconda fase del programma a sostegno delle donne nelle catene di valore dell’agrobusiness e della pesca nello Stato del Red Sea

L’Italia e UWOMEN hanno firmato il technical agreement del programma volto a sostenere le donne nelle catene di valore dell’agrobusiness e della pesca nello Stato del Red Sea. Il progetto, finanziato dall’AICS e realizzato dalla Agenzia onusiana per la promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment delle donne, ha come obiettivo principale quello di promuovere attività generatrici di reddito e il miglioramento dei mezzi di produzione delle donne. L’iniziativa è parte del più vasto programma dell’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di promozione dell’uguaglianza di genere ed empowerment delle donne, con particolare attenzione alla promozione dell’imprenditoria femminile, in collegamento con l’iniziativa bilaterale TADMEEN e l’iniziativa multibilaterale di UNIDO nello Stato di Kassala.

Il programma costituisce la seconda fase di un progetto per la trasformazione di ittici nell’unico stato costiero sudanese, il Red Sea State. L’iniziativa si propone di promuovere un’attiva partecipazione delle donne sudanesi allo sviluppo economico sostenibile attraverso il miglioramento delle opportunità di impiego e nel posizionamento delle donne nelle catene di valore agroalimentare anche attraverso l’accesso ai servizi finanziari in una prospettiva di genere.

Il progetto si fonda sull’idea di “leave no one behind”: investire sull’empowerment economico delle donne significa aumentare il livello di sicurezza alimentare, ridurre la malnutrizione e migliorare le opportunità di lavoro e il reddito familiare . L’Italia è impegnata in Sudan nell’uguaglianza di genere e empowerment femminile e l’iniziativa con UNWOMEN ne è l’evidenza. Le donne sono la spina dorsale del lavoro in agricoltura, e sono un  ingrediente fondamentale nella lotta contro la povertà estrema, la fame e la malnutrizione

Italia e UNESCO al via il progetto per la riabilitazione del Museo Nazionale Sudanese

Si è svolta a Khartoum nella splendida cornice del Museo nazionale Sudanese la cerimonia di firma dell’ Accordo Tecnico tra Italia e UNESCO per avviare il programma biennale volto alla promozione patrimonio culturale Sudanese attraverso la riabilitazione del Museo alla presenza del Viceministro per gli Affari Culturali, Sumeia Okud, l’ Ambasciatore italiano, Fabrizio Lobasso, il rappresentante incaricato da UNDP  Aiman Badri, e il Prof. Fantusati dell’ Ismeo.

L’ iniziativa finanziata dall’Italia e realizzata dall’UNESCO e stata l’occasione per ricordare che il museo ospita al suo interno la più grande e importante raccolta archeologica dell’intero Paese, con esposizioni che riguardano diverse epoche della storia sudanese, dall’antico regno di Kush, al periodo cristiano della Nubia, all’Antico Egitto.

Il patrimonio storico e culturale di un Paese identifica la sua civiltà e la sua cultura nazionale, la sua memoria collettiva. È insostituibile, inimitabile. E il dovere della comunità internazionale è quello di conservarlo e valorizzarlo ha commentato l’ Ambasciatore Italiano Fabrizio Lobasso. L’accordo che sottoscriviamo oggi con UNESCO è la testimonianza che le relazioni culturali rappresentano “un pilastro, un asse portante della politica estera italiana”. Esiste un network tra Italia- Sudan e Unesco che promuove il patrimonio culturale come chiava di lettura per sostenere  attivamente le politiche di sviluppo e il dialogo interculturale. L’Italia ha ricordato l’ Ambasciatore svolge anche un’azione importante nel campo della prevenzione e repressione del traffico illecito di opere d’arte con il sostegno del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, presenti in Sudan lo scorso mese.

Il progetto contribuisce a consolidare l’identità del Sudan  e a salvaguardarne il patrimonio storico, artistico, e anche ambientale. La riabilitazione del Museo garantirà la valorizzazione complessiva del ricchissimo patrimonio del Paese promuovendo l’identità nazionale e il turismo.

Roma – Popoli del lago Ciad, la fotografia di Abdoulaye Barry racconta una crisi dimenticata

Roma - Sarà inaugurata giovedì 29 novembre al museo delle Civiltà "Luigi Pigorini" la mostra fotografica "Popoli del Lago Ciad - Una crisi umanitaria vista dall'interno" del giovane fotografo ciadiano Abdoulaye Barry.

Organizzata da Vita in collaborazione con Coopi e il sostegno dell'Agenzia, la mostra vuole raccontare la crisi umanitaria della regione del Lago Ciad, tra Niger, Camerun e Ciad. E' un'emergenza dimenticata dall'Occidente che ha coinvolto oltre 10 milioni di persone e creato oltre 2,4 milioni di sfollati.

L'autore ha attraversato tre dei Paesi africani colpiti da una delle più gravi emergenze umanitarie al mondo, documentando gli interventi di Coopi e la quotidianità di chi vive la crisi sulla propria pelle, ogni giorno. Abdoulaye Barry è vincitore nel 2009 del Premio della Giuria alla biennale Les Rencontres de Bamako, la più grande rassegna fotografica del continente africano, per il suo lavoro sui bambini di strada della sua città, N’Djamena.

La mostra sarà inaugurata alle 18.30 con il saluto del direttore vicario dell'AICS Leonardo Carmenati.

15 novembre 2018: L’Unione Europea e l’Italia impegnate nel promuovere la salute e i servizi WASH negli Stati orientali del Sudan

Nella suggestiva cornice dei giardini del Museo Nazionale di Khartoum, la Delegazione dell’Unione Europea in Sudan e l’Ambasciata Italiana insieme all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo hanno lanciato due programmi Strengthening resilience for refugees, IDPs and host communities in Eastern Sudan e Support Migrants and Host Communities in improving Access to Safe Water and Sanitation riconfermando la loro leadership nel campo della sanità e dell’acceso all’acqua potabile.

I programmi sono rivolti alla popolazione più vulnerabile dei tre Stati Kassala, Gedaref e Red Sea, ove la presenza della Cooperazione Italiane data da anni.

Promuovere la salute primaria e riproduttiva, la nutrizione e l’accesso all’acqua potabile sono i cardini delle due iniziative finanziate dall’Unione Europea e realizzate dalla Cooperazione Italiana, per un valore totale di 14 milioni di euro. Entrambe le iniziative si concentrano sul capacity building e nell’incoraggiare il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle comunità sui rischi e sui comportamenti appropriati nell’ambito della salute, promuovendo nel contempo buone pratiche igienico sanitarie. Le attività vengono svolte in partnership con il Ministero della Salute, dell’Irrigazione e Acqua e dell’Educazione, sia a livello Federale che degli Stati interessati.

L'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari nei tre Stati è estremamente limitato, inoltre, tali aree sono interessate da un importante flusso migratorio che contribuisce a ridurre la capacità delle comunità a far fronte ai bisogni della popolazione con un conseguente ulteriore degrado della situazione, ha affermato l’Ambasciatore Italiano Fabrizio Lobasso.

Il nostro obiettivo principale – ha continuato l’Ambasciatore-  è garantire l'efficienza e l'efficacia dei nostri interventi.  Il popolo sudanese potrà contare sul sostegno dell’Italia, lavoreremo insieme alle nostre controparti al fine di assicurare un consistente aiuto nel settore igienico-sanitario soprattutto in favore delle popolazioni più vulnerabili. L’ Ambasciatore ha concluso il suo intervento sottolineando che le iniziative – in linea con gli Obiettivi Sostenibili del Millennio 3 e 6 - volti ad assicurare la salute e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti – saranno realizzate secondo modelli d’intervento replicabili in tutto il paese.

Il Capo della Delegazione Europea in Sudan, Ambasciatore Jean Michel Dumond, ha sottolineato che l’ Unione Europea continua ad essere il maggior finanziatore di assistenza umanitaria in Sudan. L’ Unione Europea e i suoi Stati membri concordano con il governo sudanese sulla necessità di perseguire una cooperazione allo sviluppo a più lungo termine, in linea con la strategia Humanitarian -Development Nexus, dall’intervento umanitario allo sviluppo. A questo riguardo, il Sudan rappresenta un paese pilota. L’Ambasciatore ha aggiunto infine che sono in fase di identificazione nuove iniziative nel contesto del Nexus e che si aspetta di finalizzare un nuovo joint programme nel settore salute con la Cooperazione Italiana entro il prossimo anno.

Clicca qui per scaricare il video della serata realizzato da Michele Pasquale e Yassir Amir
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Sudan – Lancio iniziative Cooperazione delegata UE

11 ottobre 2018: AICS Khartoum porta l’ acqua alla scuola Al Yarmouk di Mayo

AICS Khartoum nell'ambito del Programma TADMEEN volto a supportare l'inclusione sociale, sviluppo del capitale umano e protezione di gruppi vulnerabili all'interno delle comunità di migranti, di rifugiati e ospitanti e' intervenuta presso la scuola di Al Yarmouk a Mayo – quartiere tra i più poveri della periferia Nord di Khartoum - con il rifacimento dei pavimenti, l' installazione di porte e finestre, l'installazione di un tank per l' approvvigionamento di acqua potabile, e la distribuzione di banchi scolastici. La scuola di Al Yarmouk e frequentata da circa 2.000 studenti in 20 classi (circa 100/120 studenti per classe).

Accanto alla scuola, e in fase di completamento la costruzione di otto classi aggiuntive realizzate da UNDP nell' ambito del programma C2SP finanziato da AICS.  Il nuovo edificio ospitera la suo interno un Centro Comunitario per Donne quale punto di ritrovo e di scambio di know-how per attività generatrici di reddito che avranno una ricaduta positiva sulla comunità.
La scuola di Al Yarmouk è di primaria importanza in quanto verrà realizzata in un quartiere con un elevato tasso di abbandono scolastico aggravato da un totale isolamento durante la stagione delle piogge.

26 settembre 2018: Protect patients and colleagues: separate medical waste from urban waste

Nel quadro dell’iniziativa AID 1821 “Sostegno allo sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario dello Stato del Red Sea” finanziata da AICS e realizzata da AISPO e Università di Sassari, il mese di settembre è stato dedicato ai corsi di formazione sulla gestione dei rifiuti ospedalieri e urbani presso l’ospedale Materno di Port Sudan. Sono state svolte 7 formazioni a medici, infermieri, ostetriche, laboratoristi, addetti alla sicurezza e cleaner per un totale di circa 80 persone.

Obiettivo della formazione e di sensibilizzare il personale delle strutture sanitarie sulla corretta gestione dei rifiuti sanitari, soprattutto per minimizzare il contatto di materiali non infetti con potenziali fonti infettive e ridurre la produzione di rifiuti a rischio infettivo e favorire la raccolta differenziata dei rifiuti sanitari non assimilati ai rifiuti urbani.

A tale scopo sono stati acquistati nuovi bidoni – appositamente colorati in modo da essere facilmente identificabili - per le immondizie, i sacchetti per i rifiuti speciali, il materiale di protezione. Nel mese di ottobre seguirà una seconda formazione organizzata dal Ministero della Salute dello Stato del Mar Rosso sul protocollo ospedaliero per la gestione dei rifiuti ospedalieri ed il trasporto all’ inceneritore d’area

29 settembre 2018: Avvio del primo MBA sull’ imprenditoria ad alto impatto sociale a Khartoum

Il 29 settembre scorso a Khartoum, presso l’Università sudanese per le scienze mediche e tecnologiche - USMT, si e’ svolta la cerimonia di lancio del primo MBA italo-sudanese in Global Entrepreneurship, volto a formare giovani imprenditori africani all'amministrazione e gestione di impresa con particolare attitudine allo sviluppo sociale e alla solidarietà. L’iniziativa, oltre all'università sudanese UMST conta con la partecipazione della Fondazione E4Impact dell’Università Cattolica di Milano - ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società), dell’Agenzia italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, ed e’ cofinanziato da imprese italiane come VueTel, Ascot, Leonardo-Selex, e sudanesi come Capital Radio 91.6.
Key note speaker all’ evento e’ stato il Vice Ministro dell’Industria e del Commercio sudanese, Abdelrahman Youssif, profondamente grato alle istituzioni italiane per una iniziativa unica nel suo genere e mai realizzata in Sudan prima d’ora.

L’obiettivo principale del MBA - che durerà un anno e si svolgerà tra Khartoum e Milano - e’ sostenere una cultura dell’imprenditorialità in grado di portare sviluppo attraverso una grande alleanza mirata a sviluppare con servizi di formazione, di incubazione d’impresa e di coaching una nuova generazione di imprenditori a forte valenza sociale.

Il corso prevede l'assegnazione di 6 borse di studio a giovani imprenditrici donne, provenienti - preferibilmente - dagli Stati d'intervento della Cooperazione: Gedaref, Kassala e Red Sea. Le borse rientrano nel programma TADMEEN che prevede per la promozione e l’inclusione sociale di donne e gruppi maggiormente marginalizzati in linea con l’obiettivo 8 del Millennio che incoraggia una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

Training per le ostetriche della comunità di Hamashkoreeb

Si e' conclusoil 10 settembre 2018 - presso il Saudi Hospital di Kassala - il training di 5 giorni sull'utilizzo dell’ecografo per 10 community midwives (CMW) di Hamashkoreeb e River Atbara realizzato nel' ambito del porgramma di cooperazione delegata IHSVP.
Il training ha riscontrato molto successo in quanto per la prima volte le donne della comunità di Hamashkoreeb hanno avuto il permesso di lasciare il villaggio.
Una volta al mese il team della cooperazione italiana in collaborazione con la responsabile statale delle CMW e il medico che ha eseguito il training, si recheranno negli ospedali di Hamashkoreeb e River Atbara (Arab 6) per eseguire il follow up delle attività e affiancare le ostetriche. Sono stati donati due ecografi.

Approvato il programma per la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale sudanese

E stato approvato al Comitato Congiunto del 6 settembre 2018 con Delibera 72, il contributo finalizzato a favore dell'UNESCO per la realizzazione del programma di protezione e valorizzazione del patrimonio culturale sudanese in prospettiva di sviluppo sociale. Il programma e volto alla riqaulifcazione del Museo nazionale del Sudan, che con la ricca collezione testimonia la presenza di acculturate civilizzazioni che hanno abitato e caratterizzato la storia del Paese dall'era paleolitica al X secolo dopo Cristo.

L’ iniziativa ha come obiettivo la valorizzazione dell’unica struttura museale presente e attiva nel contesto nazionale. La riqualificazione del museo garantirà l’avvio di processi di innovazione nel settore culturale dell’intero paese oltre che lo sviluppo economico legato al miglioramento delle capacità delle istituzioni rilevanti nel settore della pianificazione e gestione degli eventi culturali, del patrimonio e dell’industria del turismo nel paese.

Con un turn over di turisti pari a 100.000 l’anno, il museo di Khartoum – costruito nel 1955 e aperto come tale nel 1971 - ospita la collezione archeologica nubiana più grande e completa del mondo, compresi reperti del periodo Paleolitico fino al periodo islamico, provenienti da importanti siti archeologici del Sudan.

Ridisegnare secondo le buone pratiche della museografia contemporanea un allestimento espositivo innovativo che agevoli il percorso di visita, la realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria dell’involucro edilizio e dei servizi, il restauro degli affreschi del IX e il XIII sec d.C. provenienti dalle chiese nubiane e salvati nel corso della missione UNESCO Savage Champaign nel 1977, la catalogazione digitale dei 100.000 reperti immagazzinati da più di 40 anni per evitare il traffico illecito di materiale museale, sono solo alcuni degli interventi che l’Italia finanzierà all’UNESCO.

Il progetto prevede inoltre dei corsi di formazione specifici per lo staff del Museo, in modo che sia in grado di supportare il piano di promozione e attività culturali presso il Museo stesso.

28 agosto 2018: Il sesamo è germinato e sta crescendo rigoglioso

E' germinato - e sta crescendo rigoglioso! Nell'ambito del programma multilaterale finanziato da AICS "Sviluppo delle filiere agricole e accesso al credito per una crescita economica inclusiva nello Stato di Kassala" (AID 11259), UNIDO offre a 350 agricoltori a piccola scala, dipendenti esclusivamente dall'acqua piovana, un "pacchetto tecnico" (semi ad alto rendimento, fertilizzanti moderni e servizi meccanizzati) per la produzione di circa 700 feddan (300 ettari) di sesamo.

Gli agricoltori, la cui quasi totalità non aveva mai avuto accesso al credito, hanno potuto acquistare il "pacchetto tecnico" grazie ad un prestito di circa 85  Euro per feddan, offerto da un istituto di microfinanza locale, Kassala Microfinance Institution, e parzialmente garantito da UNIDO, tramite le associazioni di produttori locali.

Agli agricoltori, inoltre, verrà offerta assistenza tecnica in maniera costante e puntuale, dalla semina fino al raccolto, previsto a novembre: UNIDO ha formato il team di agronomi del Ministero dell'Agricoltura i quali, a loro volta, stanno realizzando le cosiddette "farmers' field school" (30 sessioni in tutto) e monitorano quotidianamente la crescita del sesamo.

15 agosto 2018: seconda distribuzione da parte di AICS Khartoum di non food items a favore di Mayo a seguito delle forti piogge

Con le intense precipitazioni degli ultimi giorni, che fanno seguito a quelle già molto copiose dei primi di agosto, si è ulteriormente aggravata la già catastrofica situazione che sta colpendo le popolazioni sudanesi dello Stato di Kassala, West Kordofan, El Gezira e Sennar.

L’ultima valutazione dei bisogni assolutamente prioritari, aggiornata al 13 agosto u.s. da parte di IFRCR, calcola in oltre 45.000 le persone direttamente colpite e in circa 9.200 le abitazioni danneggiate o completamente distrutte dalle piogge torrenziali e dai conseguenti allagamenti. Molto ingenti si presentano i danni che le alluvioni hanno causato alle vie di comunicazione, quali strade e ponti, e ai servizi sanitari essenziali, così come alla rete di deflusso delle acque reflue, con un elevato rischio per le prevedibili conseguenze sanitarie.

Continua la grave situazione riscontrata nell’area di Mayo (una delle zone più povere della periferia di Khartoum con una popolazione di circa 300.000 sfollati) ove le forti piogge hanno causato 36 vittime, la distruzione di 21.500 abitazioni e 68 scuole, la maggioranza delle abitazioni di fango si sono letteralmente “sciolte” lasciando gli abitanti senza alcun riparo. AICS Khartoum era già intervenuta lo scorso 1° agosto con la distribuzione di generi alimenti quali zucchero, farina, lenticchie, olio, e latte in polvere e ha proseguito con la distribuzione di NFI quali coperte e tende a favore della popolazione colpita.

14 agosto 2018: Partecipazione di AICS Khartoum al Congresso Nazionale per l’approvazione del piano nazionale per la sicurezza sanitaria globale

AICS Khartoum ha partecipato al congresso, organizzato dal Ministero della Sanità, per l’approvazione del Piano Nazionale per la Sicurezza Sanitaria Globale, realizzato sulla base delle indicazioni e raccomandazioni di un team di valutazione esterno di WHO – EMRO.
Il piano approvato" National Action Plans for Health Security" e' il preludio per l'attuazione la definizione e l' attuazione dei protocolli di “International Health Regulation” e della "Health Risks and Hazard".

L’approvazione del primo piano nazionale che incorpora i principi di sicurezza della salute globale, capace di rispondere puntualmente ai rischi di salute pubblica, indipendentemente dalla loro natura e origine, ha grande rilevanza per il Sudan, crocevia di flussi migratori provenienti da tutto il Corno d’Africa.

Al congresso, presieduto dal sottosegretario del Ministero della Sanità, Dr Isameldin Abdalla, hanno partecipato, oltre ai delegati del WHO e il Capo Missione WHO Sudan Dr Naheema Al Gasser, i rappresentanti di tutti i dipartimenti del Ministero della Sanità e delle istituzioni/autorità preposte ad assicurare standard di sicurezza nei vari ambiti (tra i più rilevanti: rischi ambientali, epidemie, gestione di sostanze chimiche e radioattive, monitoraggio e controllo frontaliero per persone e merci).

Il Sotto Segretario e la Dr Naheema hanno ripetutamente sottolineato l’apprezzamento per il contributo AICS in qualità di membro del Comitato per la definizione del Programma Nazionale dell’International Health Regulation attraverso un finanziamento di 1 MEUR al WHO (AID 11110). Ugualmente apprezzata la continua collaborazione assicurata nella gestione delle emergenze sanitarie (in particolar modo durante la recente epidemia di colera) e al programma nazionale di “Health Survailance for Infection Control” realizzato con il Programma di Emergenza AID 11002 che coinvolge 7 stati cosi da garantire una trasmissione puntuale dei dati dalle strutture sentinella alla strutture superiori.

Il riconosciuto impegno della Cooperazione Italiana a queste tematiche sanitarie - in linea con SDGs #3 - rientra nella strategia AICS Khartoum per assicurare il

 

 

 

 

 

 

Foto credits Laura Salvinelli

2 agosto 2018: Firma per l’avvio del master biennale in medicina di famiglia nel quadro del Programma Dictorna

Nel quadro della collaborazione tra AICS e Ministero della Salute Sudanese, si è svolta oggi la cerimonia di firma per l’avvio del master biennale in Medicina di Famiglia - nell' ambito dell'iniziativa AID 11188 Dictorna - che coinvolgerà 300 neolaureati in medicina provenienti dagli Stati di Kassala, Gedaref, Red Sea e Khartoum.
Il master contribuirà al rafforzamento del sistema della Medicina di Famiglia con l’obiettivo di integrare presso i centri di salute questa figura professionale.
L’attività si inserisce nello sforzo che l’AICS sta portando avanti in Sudan per rafforzare la PHC in linea con la strategia nazionale e l’obiettivo 3 degli SDGs.

23 luglio 2018: Consegna dei diplomi ai 25 partecipanti al corso “Peace Building and Conflict Resolution” a Mayo

Si e' svolta a Mayo presso la comunità di Jabel Awlia la consegna dei diplomi a 17 uomini e 8 donne che hanno partecipato al corso "Peace Building e Conflict Resolution" organizzato dalla ONG Hope nel quadro del progetto C2SP finanziato da AICS e realizzato da UNDP.
Il corso ha formato donne e giovani sulle questioni di coesistenza pacifica e risoluzione dei conflitti attraverso l'approccio "no-harm" che identifica e attenua i rischi di esacerbare i conflitti e riconosce le opportunità da contribuire ai cambiamenti positivi.
Il corso di formazione fa parte di un programma più ambizioso che coinvolge l'intera area di Mayo - caratterizzata da un'alta intensità di popolazione nonché di sfollati interni e rifugiati - volto a rafforzare la funzione del Comitato Popolare e condurre una formazione completa per lo sviluppo di capacità nella gestione e nel monitoraggio dei progetti , gestione finanziaria, corsi di formazione professionale e alfabetizzazione.
Il programma C2SP vuole perseguire attività orientate allo sviluppo della pace e della coesione sociale negli Stati Khartoum e del Blue Nile in linea con gli SDG n. 4 e n. 8 che promuovono un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, per tutti

Firma dell’ accordo tecnico per la raccolta dati sulla nutrizione in Sudan

Il 29 luglio 2018 presso il Ministero federale della Sanità di Khartoum, è stato firmato l'accordo tecnico relativo alla raccolta dati sulla nutrizione secondo il medito S3M (Simple Spatial Survey Method) Il contributo italiano - pari a 100.000,00 Euro - fa parte di un più ampio contributo reso disponibile da UE, DFID, UNICEF e PAM.
Il sondaggio, che sarà completato entro dicembre 2018, sarà uno strumento valido sia per il governo del Sudan che per altri partner in quanto raccoglierà dati aggiornati sullo stato nutrizionale e su altre variabili sanitarie sudanesi che consentiranno ai responsabili politici e ai donatori internazionali di sviluppare migliori politiche e strategie in base alle priorità e ai bisogni del Sudan.
Seguendo i buoni risultati ottenuti durante il primo sondaggio S3M, il secondo sondaggio, raccoglierà e diffonderà i dati disaggregati su molteplici indicatori relativi a determinanti chiave della malnutrizione nei bambini, donne in gravidanza e in allattamento.
Il sondaggio sarà effettuato a livello nazionale.
Con 2,2 milioni di bambini malnutriti sotto i 5 anni, è urgente una forte mobilitazione per contribuire alla riduzione della malnutrizione in Sudan: questo sondaggio fornirà garantira' equità nella programmazione e nella allocazione delle risorse.
L'incontro è stato l'occasione per ricordare il ruolo dell'Italia come Donor Convener del movimento UN SUN in Sudan e il suo ruolo nell'assicurare l'attuazione di azioni efficienti e sostenibili in linea con la Strategia e la Roadmap (2016-2020) al fine di raggiungere l'SDG # 2 "Zero fame nel 2030".

Khartoum – Lotta alla malnutrizione, l’Italia guida il SUN network a fianco delle istituzioni locali

Khartoum - Nell’ambito del movimento Scaling Up Nutrition - SUN, il 12 giugno scorso si è riunito presso gli uffici dell’AICS di Khartoum il network dei donatori. Oltre all’Italia, che ricopre nel Paese il ruolo di Donor Convenor, hanno partecipato la Delegazione dell’Unione Europea, ECHO, USAID, la Norvegia e i Paesi Bassi.

L'incontro si è svolto a ridosso del workshop dei Donor Convenors del SUN che si è svolto lo scorso 8 giugno a Lilongwe, Malawi, il cui obiettivo era quello di rendere la lotta alla malnutrizione il cardine dell’agenda politica dei Paesi con alto tasso di malnutrizione. La sfida colta dai donatori è stata quella di porsi come veri partner lasciando piena ownership alle istituzioni dei Paesi coinvolti affinché diventino promotori del proprio sviluppo. Nel corso della riunione è stata posta al centro dell’attenzione la grave insicurezza alimentare che sta colpendo il Sudan, dove 3,5 milioni sono a rischio di malnutrizione.

Il SUN Donor Network si è pertanto interrogato su come poter contribuire alla discussione politica con le istituzioni sudanesi in maniera propositiva e promuovere interventi efficaci in risposta alla crisi che sta inasprendo le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Il Movimento SUN è nato nel 2010 per dare impulso alla lotta globale contro la malnutrizone ed ispirare i governi, la società civile, le Nazioni Unite, i donatori, il settore privato e il mondo accademico a trovare insieme nuove soluzioni al problema, in linea con in linea con l’obiettivo 2 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. I pilastri tematici del SUN sono il ruolo della buona nutrizione come motore dello sviluppo umano e della crescita economica inclusiva, l’eliminazione della fame e il raggiungimento della sicurezza alimentare. Inoltre, si dà ampio spazio al problema del sovrappeso e dell’obesità che, al pari della denutrizione, vanno affrontate con urgenza in quanto rappresentano anch’esse un grave problema di sanità pubblica, anche dei Paesi di medio e basso reddito.

La Cooperazione Italiana svolge il ruolo di SUN Donor Convenor per il Sudan in piena continuità con la particolare attenzione dell’Italia a questi temi, come dimostrano eventi internazionali di primo piano come l’Expo Milano del 2015, il G7 di Taormina del maggio 2017 e il Summit Internazionale sulla Nutrizione e Sicurezza Alimentare di Milano, lo scorso 4 novembre.

Sudan National Nutrition Strategic Plan 2014-2025

 

 

8 luglio 2018: Firma del contratto tra Italia e Blue Nile Drinking Water Corporation per la riabilitazione della rete idrica a El Roseires

Si è tenuta lo scorso 8 luglio, presso la sede della DDR Commission di Khartoum, la cerimonia per la firma del contratto tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e la Blue Nile Drinking Water Corporation per la fornitura di attrezzature idrauliche volta a garantire la corretta messa in opera del sistema idrico di El Roseires, nello Stato del Blue Nile. All’evento hanno partecipato Vincenzo Racalbuto, Direttore della Sede AICS di Khartoum, Abdulrahman Mohammed, direttore della Blue Nile Drinking Water Corporation, e Salah Altyaib Awad, General Commissioner del DDR.

L’intervento è in linea l’obiettivo #6 del millennio volto a garantire l’accesso universale a fonti sicure di acqua potabile e a servizi igienici adeguati.

Gli interventi di riabilitazione individuati sono i seguenti:

• Fornitura e installazione di 5 pompe elettriche
• Riabilitazione della cisterna cittadina
• Smantellamento e riabilitazione degli impianti idrici nel quartiere di Soba
• Fornitura e installazione di 15 valvole

La firma del contratto fa parte dell'accordo tecnico firmato lo scorso aprile 2018 tra il Ministero dei servizi pubblici - la Water and Environmental Sanitation e la DDR Commision con l'obiettivo di assicurare un approvvigionamento funzionale e affidabile di acqua sicura alle comunità di Eddamazin e El Roseries, dove la domanda di acqua è aumentata nell'ultimo anni di quasi 5.000 metri cubi al giorno.

Il Commissario Generale del DDR ha espresso apprezzamento nei confronti dell'eccellente competenza italiana nel settore, sottolineando che questo progetto andrà a beneficio delle comunità che soffrono di carenza idrica.
Il Ministro delle Finanze e il Ministro delle Infrastrutture hanno ringraziato l'Italia per il suo continuo supporto e rinnovato l'invito a continuare la collaborazione per rispondere alle esigenze del Paese.

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29 giugno 2018: Passaggio di attività tra l’ONG Emergency e Cuamm al Complexe Pediatrique di Bangui (CPB)

Il 29 giugno 2018 presso il Complexe Pediatrique di Bangui (CPB) si è svolta la cerimonia di passaggio di attività tra l’ONG Emergency e Cuamm, che dal 1° luglio svolgerà il lavoro tecnico nell’ospedale di uno dei paesi più poveri al mondo, dove la guerra degli ultimi anni ha causato migliaia di morti e circa 1,2 milioni di persone tra rifugiati e sfollati.

Parte dell’equipe di Emergency continuerà ad operare nella clinica pediatrica ora dedicata al trattamento delle malattie croniche (attiva dal 2009) e a supporto del Centro Nazionale delle Trasfusioni (CNTS).

L’evento al quale hanno partecipato, S.E. il Ministro della Salute e della Popolazione Mr. Pierre Somse, il Vicedirettore del Field Operations Department di Emergency Emanuele Nannini, il Direttore della Cooperazione Europea Paolo Curradi e il Direttore dell’AICS Khartoum Vincenzo Racalbuto, è stata l’occasione per ricordare che il successo dell’operazione è il risultato di un partenariato che ha visto il contributo, oltreché della Cooperazione Italiana, della Commissione Europea, delle Nazioni Unite, di ACF (Action contre la Faim) e di fondi privati di Emergency, riuscendo a garantire la completa gratuità delle cure in questi anni.

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7 maggio 2018: Al via il progetto TADMEEN – Inclusione sociale, sviluppo del capitale umano e protezione di gruppi vulnerabili all’interno delle comunità di migranti, di rifugiati e ospitanti

Si è svolta, il 7 maggio a Khartoum, la cerimonia di lancio del progetto triennale - finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - TADMEEN Inclusione sociale, sviluppo del capitale umano e protezione di gruppi vulnerabili all’interno delle comunità di migranti, di rifugiati e ospitanti il cui obiettivo è promuovere i diritti e l’inclusione socioeconomica delle persone diversamente abili, delle donne e dei gruppi maggiormente marginalizzati, in linea con gli obiettivi del millennio 4,5,8 e 10 che incoraggiano educazione di qualità, equa ed inclusiva, uguaglianza di genere, lavoro dignitoso per tutti e riduzione delle diseguaglianze.

L’ Italia in collaborazione con le istituzioni sudanesi e le organizzazioni della società civile lavora da sempre per promuovere l’inclusione e il rispetto delle fasce più marginalizzate giocando un ruolo propulsivo in quanto la disabilita deve essere considerata come una condizione naturale a cui approcciarsi inclusivamente con lo scopo di accrescere il rispetto verso noi stessi.

La cooperazione italiana promuove – come descritto nelle recenti Linee Guida sulla Disabilita e l’Inclusione Sociale e sulle Linee Guida per uguaglianza di genere e empowerment delle donne - il mainistreaming del concetto di disabilità e di uguaglianza di genere e empowerment nella cooperazione internazionale. In Sudan la Cooperazione Italiana ha in essere 6.7 M Euro in iniziative che intendono rafforzare eguaglianza, inclusione dei gruppi vulnerabili, eguaglianza di genere e empowerment femminile rafforzando le capacità e le competenze delle amministrazioni pubbliche sudanesi.

6 maggio 2018: cerimonia di inaugurazione della Unità di terapia semi intensiva e dell’Unita Operativa di Nutrizione a Port Sudan

Si è svolta il 6 maggio scorso, presso la sede dell’Ospedale Universitario di Ostetricia di Port Sudan, la cerimonia di inaugurazione delle unità di terapia semi intensiva e di nutrizione che sono state riabilitate attraverso un intervento dell'organizzazione AISPO e dell’università di Sassari, in collaborazione con il Ministero sudanese della Salute, con il finanziamento dell'Agenzia. Le azioni di riabilitazione, che hanno rafforzato le capacità operative del più grande ospedale dello stato del Red Sea, sono state effettuate nell’ambito del progetto “Sostegno al Teaching Obstetric Hospital di Port Sudan per fronteggiare la malnutrizione delle donne in stato di gravidanza, delle giovani mamme di bambini sotto i cinque anni e dei loro figli.”

L'iniziativa – della durata di 9 mesi per un ammontare di 350mila euro - ha offerto un percorso di formazione sui temi della nutrizione, del metodo KAP - Knowledge Attitude and Practice, e delle attrezzature per la terapia semi-intensiva coinvolgendo 65 operatori sanitari locali tra ginecologi, infermieri e ostetriche. L'intervento ha visto anche la riabilitazione di due spazi per il ricovero delle pazienti con problemi nutrizionali, che ha permesso un aumento dei posti letto, e il miglioramento di due locali per la terapia semi-intensiva con area filtro, stazione infermieristica di controllo, verande e fognature che garantiranno la riduzione del rischio di infezioni. Sono state inoltre rafforzate le disponibilità di farmaci e presidi terapeutici di prevenzione e cura quali ferro e acido folico, vitamine A e D, K, iodio. Nel suo complesso, il programma ha raggiunto oltre 12mila beneficiari tra donne in stato di gravidanza e neomamme e i loro bambini sotto ai 5 anni di età.

L’ Italia è in prima linea per fronteggiare la malnutrizione delle donne in stato di gravidanza, delle giovani mamme di bambini sotto i cinque anni d’età e per migliorare il sistema sanitario sudanese affinché si possa assicurare alla maggior parte della popolazione possibile l’accesso ai servizi sanitari di qualità. È stato altresì ricordato come l’Unita Operativa di Nutrizione sia in linea con il ruolo di Donor Covener dell’Italia nell’ambito del Programma onusiano Scaling Up Nutrition -SUN, movimento globale nato nel 2010 per dare impulso alla lotta contro la malnutrizione volto a concorrere alla realizzazione dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030, ovvero “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile”.

Comunicato Stampa: clicca qui

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17 aprile 2018: Posa della prima pietra della Scuola Femminile nell’ambito del progetto UNDP C2SP

Si è svolta a Khartoum presso la comunità di Jabal Awlia a Mayo – quartiere tra i più poveri della città - la posa della prima pietra della Scuola Femminile nell’ambito del progetto UNDP C2SP finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo volto a consolidare la resilienza, la coesione sociale, la creazione di opportunità di lavoro e la prevenzione di possibili forme di “radicalizzazione” giovanile.
Il progetto prevede la costruzione di una scuola di otto classi che andranno ad aggiungersi alle 13 classi esistenti dell’unica scuola del quartiere Al Yarmouk (Mayo);
al suo interno potrà ospitare un Centro Comunitario per Donne quale centro di ritrovo e di scambio di know-how per attività generatrici di reddito che abbiano una ricaduta positiva sulla comunità.
La scuola garantirà un accesso inclusivo, equo e di qualità, in linea con l’impegno dell’Italia nel perseguire gli obiettivi di Education for All (Educazione per tutti) e del quarto Obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazione Unite.
Attraverso questa scuola la Cooperazione Italiana promuove l’uguaglianza di genere e il contrasto dell'estremismo violento e dei fenomeni di possibile radicalizzazione tra i giovani, con il supporto del Community Management Committee (CMC) istituito ad Hoc nell’ambito del progetto. L’Italia a Mayo è presente anche con l’Ospedale di Emergency, attivissimo per i meno abbienti grazie alle cure gratuite e per contribuire alla lotta contro la malnutrizione. Dove vi è necessità di peacekeeping e peacebuilding, l’Italia c’è e ci sarà sempre.

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3 aprile 2018: Firma dell’Accordo Tecnico tra Italia – Ministero dei servizi pubblici – Water and Environmental Sanitation e la DDR Commision

Si è svolta oggi presso la sede del Ministero della Cooperazione Internazionale Sudanese la firma dell’Accordo Tecnico per la realizzazione di infrastrutture idriche nello Stato del Blue Nile tra l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, rappresentata dal suo Direttore a Khartoum Vincenzo Racalbuto, il Ministro dei Servizi Pubblici Abdedlmoneim Alnezir e il Commissionario Generale del Disarmo e Riabilitazione degli ex combattenti (DDR), Generale Salah Alyaib. La cerimonia si è svolta in presenza dell’Ambasciatore Italiano Fabrizio Lobasso, del Wali dello Stato del Blue Hussain Yasseen e del Ministro della Cooperazione Internazionale, Idriss Suleman.
La firma dell’Accordo – nell’ambito delle iniziative di emergenza finanziate dall’AICS – è il primo passo per la realizzazione di pozzi e reti idriche in favore delle comunità di Eddamazin e di El Roseries, Stato del Blue Nile, che non hanno accesso all’acqua potabile.
L’obiettivo dell’intervento è garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti in linea con l’obiettivo del millennio #6. L’iniziativa riguarda una regione una regione sulla strada della completa pacificazione e sui cui è possibile incrementare gli sforzi italiani. L’aiuto alle popolazioni del Blue Nile contribuirà ad instaurare un ambiente incline al progresso e all’armonia.
I progetti idrici faciliteranno la pace in particolare in aree ad alta densità pastoralizia.
Il Sudan ha urgente bisogno di colmare il grave deficit idrico del Sudan pari a investimenti per almeno un miliardo di dollari.

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8 marzo 2018: International Women’s Day a Khartoum

In occasione della ricorrenza del 8 marzo, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a Khartoum, in collaborazione con l’Università Al Neelain, ha celebrato la Giornata Internazionale delle Donne. La giornata incentrata sullo slogan #PressforProgress celebra le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e vuole porre l’attenzione su temi sensibili quali salute, sviluppo economico, leadership, ambiente, discriminazioni e violenze ed educazione.

In particolare, quest’anno l’AICS Khartoum ha organizzatp un gioco di gruppo basato su un quiz sulle siddette tematiche. Lo scopo era ottenere un punteggio sufficiente per guadagnarsi i pezzi di un puzzle che andavano a comporre la scritta finale #PRESSFORPROGRESS. Il gruppo vincitore e stato donne/GBV.

Le celebrazioni sono state l’occasione per ricordare il ruolo dell’Italia in Sudan e l’impegno nel promuovere la partecipazione attiva delle donne nella società combattendo ogni forma di discriminazioni. L’Italia investe più di 6 milioni di euro in iniziative volte a sostenere l’abbattimento delle barriere socio-culturali che impediscono l’equo accesso a parità ed equità di diritti, empowerment economico e accesso al credito e diritto alla salute.

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27 Febbraio 2018: Bridging the Gap: Italia, Spagna e UE in Sudan per l’inclusione delle persone con disabilità

Si è svolta a Khartoum la cerimonia di lancio del progetto Europeo Bridging the Gap: Politiche inclusive e servizi per garantire l’uguaglianza dei diritti delle persone con disabilità”.

L’ iniziativa -  finanziata dall‘UE, cofinanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e coordinata da FIIAPP (Cooperazione Spagnola) promuove i diritti e l’inclusione delle persone diversamente abili in 5 paesi a medio e basso reddito quali Burkina Faso, Ecuador, Etiopia, Paraguay e Sudan.

In Sudan, AICS Khartoum è responsabile della realizzazione delle attività e si concentra sull’accesso universale al lavoro in linea con quanto previsto dall’art. 27 della Convenzione dei diritti delle persone con disabilità dell’ONU”

L’iniziativa vuole rafforzare le capacità e le competenze delle amministrazioni pubbliche e sostenere le organizzazioni delle persone diversamente abili e promuovere il mainistreaming del concetto di disabilità nella cooperazione internazionale coerentemente da quanto promosso dallo slogan “nothing about us without us”

Prossimi appuntamenti: un training per la promozione del lavoro autonomo di donne con disabilità o madri di bambini con disabilità nello Stato di Gedaref e uno studio per lo sviluppo di un database sull’offerta e la richiesta di lavoro che includa le persone con disabilità nel paese.

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Linee Guida Disabilita' - 2018